La delegazione, guidata dal presidente Domenico Cappuccilli, è stata ricevuta dal Pontefice insieme ai rappresentanti delle 80 sezioni sparse sul territorio nazionale, a familiari e pazienti. L’incontro ha dato il via alle iniziative organizzate per celebrare il cinquantenario delle fondazione dell’associazione. In apertura dell’udienza, il Papa ha ringraziato l’Ail per l’attività che svolge ponendosi al servizio degli ammalati e ha sottolineato la vicinanza della Chiesa a chi dona il suo tempo agli altri. Il Pontefice poi si è trattenuto a lungo in Sala Nervi per abbracciare i bambini presenti, i pazienti e i familiari.
“E’ stato un momento straordinario, un vero dono – commenta Cappuccilli – Ci siamo emozionati e commossi. La grande umanità del Papa ha toccato i nostri cuori e ci ha dato nuova forza per portare avanti le attività che svolgiamo per migliorare la qualità della vita dei malati, prima fra tutti l’ospitalità gratuita che offriamo, dal 2009, nella casa di accoglienza di via Rigopiano”. Ha fatto parte della delegazione Ail, Michele Caruso, giovane paziente di Termoli in cura nel dipartimento di Ematologia dell’ospedale di Pescara, che è stato a lungo ospite di Casa Ail ed è diventato la “mascotte” dell’associazione per la sua simpatia e la sua straordinaria forza d’animo. “Sono riuscito a raggiungere il Pontefice e a ricevere un suo abbraccio – racconta – E’ stata un’emozione unica, che mi ha ripagato di tante sofferenze e mi ha donato la carica per andare avanti””