Emergenza cinghiali sul territorio, la situazione non si risolve, mobilitazioni e proteste durano da oltre un mese
La voce degli agricoltori. Da un mese a questa parte, l’Italia è teatro di una serie di mobilitazioni e proteste che vedono protagonisti gli agricoltori, in particolare quelli associati a Coldiretti. Il motivo? L’emergenza cinghiali, che sta causando danni ingenti ai campi e alle coltivazioni, oltre a rappresentare un serio rischio per la sicurezza stradale con numerosi incidenti, alcuni dei quali gravi. Questa situazione ha spinto Coldiretti ad alzare la voce e chiedere interventi concreti alle istituzioni e agli enti comunali.
Una proliferazione incontrollata
Il cuore del problema risiede nella proliferazione incontrollata degli ungulati sul territorio nazionale. Secondo Coldiretti, si tratta di una vera e propria invasione che mette a rischio non solo la campagna ma anche le città. Con 2,3 milioni di esemplari liberi di muoversi senza ostacoli in Italia, l’impatto sulla produzione alimentare è devastante. Le regioni più colpite sono Calabria, Lazio, Puglia e Toscana; tuttavia, il fenomeno interessa ormai tutte le regioni italiane.
Richieste e soluzioni proposte. Le mobilitazioni organizzate da Coldiretti hanno come obiettivo principale quello di sollecitare l’adozione immediata delle misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno. Tra queste misure figura un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica che prevede il coinvolgimento attivo dei proprietari dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio e la costituzione di un corpo di Guardie volontarie a livello provinciale. Quest’ultimo punto mira a colmare il deficit organico della polizia locale permettendo interventi anche nelle aree protette.
Un calendario fitto di appuntamenti
La campagna contro l’emergenza cinghiali ha preso il via il 18 giugno dalla Lombardia (Milano) e dalla Calabria (Cosenza), dove migliaia di agricoltori hanno manifestato davanti alle sedi delle Regioni chiedendo un cambio decisivo nelle politiche relative ai piani di contenimento degli ungulati. Da allora sono stati moltissimi gli appuntamenti che hanno toccato tutti i capoluoghi del Paese: da Sardegna ad Abruzzo fino alla Puglia, Marche ed eventualmente tutte le altre regioni italiane.
Verso una risoluzione dell’emergenza? L’emergenza cinghiali rappresenta una sfida complessa per l’Italia sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello economico-sociale. La pressione esercitata dalle mobilitazioni potrebbe giocare un ruolo cruciale nel sollecitare le istanze governative regionali e nazionalità ad adottare strategie efficaci per contenere questo fenomeno. Resta da vedere se le misure proposte saranno sufficientemente incisive per affrontare una problematica tanto radicata quanto diffusa su tutto il territorio nazionale.