D’Alfonso non deve affatto dimettersi, anche per continuare ad aiutare Roma e la sindaca Raggi con l’emergenza rifiuti, che proprio il ‘nemico’ D’Alfonso ha contribuito a risolvere pur di non vedere la Capitale d’Italia sommersa dall’immondizia”.
“Tuttavia – aggiunge – ora consegniamo loro qualche dato reale, targato Istat, che è molto diverso dal virtuale. Purtroppo per il M5S, la realtà è più complessa di un click: in Abruzzo gli occupati nel terzo trimestre del 2017 erano 512.000 (59.2%, dato migliore dal 2002) a fronte dei 482.000 del terzo trimestre 2016, con un aumento di 30.000 unità (+6.4%); la differenza rispetto al giugno 2014 – momento dell’insediamento di D’Alfonso – vede un aumento di 53.000 posti di lavoro (da 459.000 a 512.000). Il tasso di disoccupazione scende al 9,7% rispetto all’11,1% dello stesso periodo dell’anno scorso, con una riduzione di 1,4 punti percentuali.
I disoccupati passano dai 60.000 del terzo trimestre 2016 ai 55.000 dello stesso periodo di quest’anno (-5.000); il dato assume una rilevanza maggiore se si pensa che, a giugno 2014, erano 62.000 (-7.000)”.
In merito a quelli che “i grillini definiscono ‘pessimi risultati in tre anni’ – sottolinea Camillo D’Alessandro – facciamo un po’ di fact checking su quanto fatto dall’amministrazione D’Alfonso: 1,5 miliardi di euro arrivati grazie al Masterplan, che con gli altri fondi a disposizione dell’Abruzzo creano una provvista di 2,5 miliardi di euro; l’uscita dal commissariamento della sanità grazie al risanamento del debito di 780 milioni ereditato dal passato; l’eliminazione della piattaforma Ombrina Mare; l’approvazione del Piano regolatore portuale di Pescara e lo sfondamento della diga foranea grazie a 18,5 milioni; il completamento della Fondovalle Sangro con la quota decisiva di 78 milioni stanziata dalla Regione;.
L’aeroporto d’Abruzzo salvato grazie all’intervento di D’Alfonso sul Ministero dei Trasporti e rilanciato (+95.000 transiti nel 2017); i 221,8 milioni offerti per lo sviluppo delle imprese; i 162 milioni dedicati alla depurazione delle acque fluviali e marine; i 175,6 milioni per la lotta al dissesto idrogeologico; i 133 milioni grazie ai quali ogni Comune avrà la banda larga; la norma salva-Abruzzo, che ci permetterà di ripianare in vent’anni i 681 milioni di debiti generati nel passato; la creazione della società unica di trasporto T.U.A., con un risparmio per le casse pubbliche di 10,5 milioni in tre anni; la riduzione del personale dipendente, con un taglio alla spesa pari a 6,5 milioni; il passaggio di 550 km di strade all’Anas, che ci farà risparmiare 30 milioni sui costi di manutenzione”.
“Questi sono fatti – conclude – non chiacchiere da realtà virtuale. Ci dicano ora i grillini cosa hanno fatto in questi 5 anni. Il vero impresentabile è chi non fa nulla: per chi non produce depositerò una norma che ne impedisca la ricandidatura. Poi vedremo cosa dirà il M5S”.