Quindi, oltre a dimostrare lacune amministrative, rischia anche di danneggiare l’immagine turistica dell’intero Abruzzo e, in modo particolare, del settore turistico del comprensorio dell’Alto Sangro”. Questo il commento dell’assessore alle Attività Produttive e Turismo, Mauro Febbo. “Non è assolutamente vero che siano state utilizzate le risorse del microcredito o fondi destinati alle imprese abruzzesi, – ha sottolineato – come non è assolutamente vero che siano state violate norme procedurali. Né tantomeno c’è una mancata copertura pluriennale della spesa.
Innanzitutto, – ha proseguito – la procedura d’urgenza utilizzata è, ovviamente, legata all’emergenza Covid-19 per la quale la Giunta regionale ha applicato l’art.109 del D.Lgs 18/2020 al fine di adottare una variazione di bilancio con l’Organo esecutivo con i poteri del Consiglio regionale ed è insita nel fatto che, come già noto dalle relazioni dell’ENIT (Ente Nazionale Italiano Turismo) e delle agenzie del ramo, il turismo è stato il settore economico maggiormente colpito dalla crisi Covid-19. Inoltre, – ha continuato Febbo – la convenzione con il Napoli Calcio è stata sottoscritta nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. n. 50/2016 e del Codice dei Contratti Pubblici dove l’art. 63, prevede, al comma 2, lett. b), che la possibilità di affidamento possa essere realizzata unicamente a beneficio di un operatore economico determinato.
La Marcozzi, – ha continuato Febbo – se avesse letto bene o richiesto gli atti, avrebbe anche scoperto come i fondi utilizzati dalla Regione Abruzzo siano riferiti alle rinvenienze del microcredito FSE Abruzzo 2007/2013. Nello specifico, come riportato nella DGR n. 314/2017, a seguito delle revoche effettuate nel corso della gestione del Microcredito FSE, nonché degli importi restituiti da Abruzzo Sviluppo sulle spese di gestione rendicontate, sono state recuperate risorse pari ad euro 4.846.388,08. Tali risorse, anticipate con fondi regionali e non ammissibili a rimborso FSE, sono rientrate nella disponibilità della Regione Abruzzo per azioni non ricomprese nell’art. 78 (paragrafo 7) del Regolamento n. 1083/2006 e, quindi, non soggette a vincoli di utilizzo. Ulteriormente, considerando che, come da Convenzione, la Socoetà Calcio Napoli ha diritto di recedere entro il 31 maggio di ciascun anno e poiché la volontà della Società è stata, per il momento, quella di usufruire del ritiro estivo per la sola stagione calcistica 2020/2021, è lapalissiano che l’ammontare del vigente accordo per l’anno 2020/2021 ammonta a euro 1 milione (più IVA), poiché non è possibile prevedere oggi quello che verrà deciso per le future stagioni calcistiche dalla stessa Società. Occorre tener presente che, con la sottoscrizione della Convenzione in questione, la Società Calcio Napoli si è impegnata a mantenere nel tempo e quindi per sei anni più sei, le vantaggiose condizioni contrattuali odierne, nonostante la prelazione contrattuale nella scelta del ritiro estivo della squadra, senza nessun obbligo di doverne usufruire ogni anno. Pertanto, le poste certe contabili hanno riguardato, inizialmente, soltanto la stagione calcistica del primo anno e cioè a copertura dall’agosto 2020 al giugno 2021 ma, vista la volontà, espressa dal presidente De Laurentis, di venire in ritiro estivo anche per le prossime stagioni, si è avuta la necessità di apportare ulteriore modifica al bilancio per la copertura dei corrispettivi anche per gli anni successivi fino al 2025.
Tant’è che, ieri, l’8 ottobre, la Giunta ha approvato con DGR 611/C la “variazione di bilancio ex art. 51 , D.Lgs. 118/2011 per interventi finalizzati alla ripresa post Covid-19 delle attività produttive e turistiche del territorio”, alimentando così le somme destinate alla Società Calcio Napoli per il biennio economico 2022/2023 e il triennio 2023/2025. Pertanto, gli stessi miei uffici hanno fornito tutta la documentazione necessaria al collegio dei Revisori per accertare che non esistono vizi amministrativi di nessuna forma. La verità – ha concluso Febbo – è ben lontana da quella raccontata dalla consigliera Marcozzi poiché la partnership istituzionale con il Napoli Calcio, ha avuto importanti ricadute produttive e turistiche sul territorio regionale e su tutto il comprensorio di Castel di Sangro, Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo e aree limitrofe, con l’affluenza di numerosi turisti.
Peraltro, siamo stati per oltre un mese su tutti i media nazionali ed internazionali e questo, per chi nella vita conosce le dinamiche commerciali e promozionali, ha un prezzo. Infatti, attraverso il piano marketing si è delineata un’occasione unica e irripetibile per destagionalizzare i flussi turistici, alimentando il movimento anche nel periodo estivo, creando una continuità di investimenti e indotti sul territorio dell’Alto Sangro di indubbio valore per un lungo periodo in considerazione del fatto che l’Alto Sangro è sede del bacino sciistico più importante dell’Appennino”.
La replica di Sara Marcozzi. “Riguardo alla convenzione che Regione Abruzzo ha firmato con il Napoli per i ritiri pre-campionato, l’Assessore Febbo continua a buttarla in caciara lanciando accuse a raffica nel tentativo di negare la realtà dei fatti. Ha avuto bisogno di due giorni di tempo prima di trovare le parole per rispondere, in maniera come al solito sguaiata, a quanto abbiamo evidenziato in conferenza stampa, nella quale ho presentato un esposto a mia firma. In compenso, lui e l’intera maggioranza sono stati velocissimi a cancellare la Commissione bilancio, evitando così ancora una volta un’occasione di confronto reale per scappare dietro alla solita becera propaganda”.
Ad affermarlo è il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che prosegue: “Le coperture economiche per i prossimi anni sono arrivate solamente nella giornata di ieri, quando sono stati costretti a convocare una riunione di Giunta d’emergenza per provare a mettere, a suon di milioni e milioni di euro, una pezza all’enorme buco che era stato creato. L’Assessore Febbo dovrebbe aver imparato che noi le carte ce le leggiamo sempre, ed è proprio grazie al nostro approfondimento che abbiamo scoperto che i finanziamenti necessari non erano stati trovati, come ci hanno confermato direttamente dagli uffici regionali. Non solo, ma il Collegio dei Revisori dei Conti non è stato messo nemmeno nelle condizioni minime di poter esprimere un parere, a conferma della totale improvvisazione con cui il centrodestra gestisce i soldi degli abruzzesi. A proposito del boom di presenze che viene propagandato ai quattro venti, aspettiamo che la Giunta fornisca un report dettagliato sui giorni che il Napoli ha trascorso a Castel di Sangro, soprattutto in merito alle presenze nelle strutture alberghiere, per farci un’idea reale, sostenuta dai fatti. Finora abbiamo solo sentito aria fritta e tanta propaganda, ma nessun dato concreto”.
“Ad ogni modo – conclude Marcozzi – voglio tranquillizzare l’Assessore Febbo, che sembra particolarmente nervoso in questi giorni molto burrascosi per il centrodestra, sempre più impegnato a litigare per le poltrone che a lavorare per aiutare gli abruzzesi a uscire dalle difficoltà economiche create dalla pandemia da Coronavirus. Non sarà lui a decidere se l’iter e il contenuto della Convenzione col Napoli sia legittima. Ci penseranno Anac, Corte dei Conti e Procura della Repubblica a farlo, quando analizzeranno il nostro esposto. Intanto sarebbe già un passo avanti se evitasse di scappare dal confronto e rispondesse nel merito a ogni punto da noi sottoposto, ma evidentemente i tempi per farlo non sono maturi”.