Un estate difficile per centinaia di famiglie. La notizia è che 800 operai finiranno in cassa integrazione a luglio.
La terza ondata di cassa integrazione nello stabilimento Stellantis Europe Atessa, situato nella provincia di Chieti, è stata annunciata oggi dalla direzione aziendale durante una riunione con le organizzazioni sindacali. Questo incontro, richiesto da Fim e Uilm, aveva lo scopo di esaminare congiuntamente la situazione attuale dello stabilimento, che sta affrontando un calo persistente nella domanda dei veicoli cabinati.
Dettagli sull’annuncio della cassa integrazione. Stellantis ha comunicato che saranno introdotte ulteriori due settimane di cassa integrazione nel periodo dall’8 al 21 luglio. Questa misura interesserà fino a 800 dipendenti, suddivisi in 770 operai e 30 impiegati. È importante notare che il reparto ckd di lastratura non sarà coinvolto in questo periodo di sospensione dell’attività lavorativa.
Le organizzazioni sindacali Fim-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcf hanno annunciato che nei prossimi giorni verrà indetta un’assemblea per informare le lavoratrici e i lavoratori riguardo alla situazione. Alfredo Fegatelli, segretario generale della Fiom provinciale di Chieti, ha espresso preoccupazione per il futuro dello stabilimento. Ha precisato che la causa della riduzione delle attività è legata al calo della domanda di furgoni cabinati destinati alla camperistica e di furgoni a passo corto.
Preoccupazioni sul futuro dello stabilimento Atessa. Fegatelli ha evidenziato come la situazione non possa essere attribuita solamente a dinamiche del mercato. Ha fatto riferimento alla crescita dei volumi dei veicoli commerciali leggeri in America, Polonia e nel Regno Unito dove anche la produzione di veicoli commerciali leggeri elettrici è in aumento. In particolare ha citato l’esempio dello stabilimento di Ellesmere Port nel Regno Unito e l’annuncio della realizzazione di un nuovo impianto a Luton previsto per il 2025.
Impatto sulla forza lavoro locale. La preoccupazione principale espressa dal segretario generale riguarda il rischio che lo stabilimento di Atessa stia perdendo importanza nella produzione dei veicoli commerciali leggeri all’interno del gruppo Stellantis. Questo potrebbe portare non solo ad una riduzione dell’attività produttiva ma anche ad una competizione interna tra gli altri stabilimenti del gruppo. Tale scenario avrebbe ripercussioni negative non solo sui lavoratori direttamente impiegati nello stabilimento ma anche su coloro che lavorano nell’indotto.
In conclusione le sfide attuali affrontate dallo stabilimento Stellantis Europe Atessa e dalle sue maestranze a causa delle dinamiche del mercato globale dei veicoli commerciali leggeri. Le decisione aziendale riflette le difficoltà incontrate nell’adattarsi alle fluttuanti richieste del mercato ed evidenzia l’importanza delle strategie future per mantenere la competitività dello stabilimento all’interno della rete produttiva globale Stellantis.