Bocconi+avvelenati+nel+Parco%2C+%C3%A8+caccia+agli+autori
abruzzocityrumorsit
/apertura/abruzzo/bocconi-avvelenati-nel-parco-e-caccia-agli-autori.html/amp/

Bocconi avvelenati nel Parco, è caccia agli autori

Continuano in Abruzzo le operazioni di perlustrazione e controllo dell’area “Olmo di Bobbi – Monte La Selva”, nel territorio di Cocullo, dove sono state trovate, nelle ultime due settimane, carcasse di lupi e grifoni, presumibilmente avvelenati; i primi hanno probabilmente ingerito cibo tossico, i secondi hanno ne poi mangiato le carcasse.

In azione i carabinieri forestali di Scanno, della stazione Parco di Villetta Barrea, della stazione Parco di Pescasseroli con l’ausilio dell’Unità cinofila antiveleno del Reparto carabinieri Parco di Pescasseroli e dell’Unità cinofila antiveleno del Reparto carabinieri Parco di Assergi, con i cani Kenia, India e Noche, di razza Pastore Belga Malinois.

I militari della Regione carabinieri Forestale “Abruzzo e Molise”, con il prezioso aiuto dei cani addestrati al ritrovamento di esche e bocconi contenenti sostanze tossiche, rastrellano un ampio territorio, contiguo alla zona di protezione esterna del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con aree destinate al pascolo di bovini e dove è consentita la caccia.

Le operazioni di bonifica, per ripulire il territorio dalle sostanze avvelenate, sono iniziate nel pomeriggio dei primi ritrovamenti delle carcasse di lupi e grifoni. Ai controlli partecipano anche volontari dell’associazione “Rewilding Apennines”, cani antiveleno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e guardie dello stesso parco.

Intanto, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura dell’Aquila, le 9 carcasse di lupo, le 4 di grifone e le 2 di corvo imperiale sono state inviate all’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, sede di Avezzano. Qualora sia confermata la presenza di sostanze nocive o venefiche nelle carcasse si configurerebbero i reati di uccisione o maltrattamento di animali, puniti con la reclusione. Sono state anche individuate possibili esche, inviate al laboratorio per le analisi, potenzialmente nocive per altri selvatici. I controlli mirati alla ricerca dei presunti autori saranno intensificati prevedendo il supporto di altri reparti dell’Arma dei carabinieri del Comando tutela forestale e parchi e interesseranno anche altre aree della provincia aquilana.