Una tabella, quella dell’ARTA, rosso fuoco con ben 33 superamenti dei limiti di legge in molti comuni costieri, fortunatamente alla fine della stagione balneare che si è contraddistinta per il bel tempo che ha limitato le portate dei fiumi e quindi i danni.
E’ bastata, però, un po’ di pioggia per mettere impietosamente a nudo per l’ennesima volta lo stato disastroso della nostra depurazione.
Purtroppo i proclami poco informati ma trionfalistici alla Febbo non funzionano: le chiacchiere non depurano le acque e non ci si può sempre affidare al meteo clemente. Chi conosce la situazione dei nostri depuratori sa benissimo che solo il sole ci può salvare e davanti a certe dichiarazioni trionfalistiche abbiamo scelto spesso il silenzio solo per non dover polemizzare ogni volta e per amore della nostra terra. Tra l’altro questi dati entreranno nelle statistiche regionali per la classificazione di qualità dei vari tratti di costa del prossimo anno.
Dichiara Augusto De Sanctis del Forum H2O “Stiamo lavorando all’ennesimo dossier sulla depurazione, con dati letteralmente incredibili. Crediamo che le procure abruzzesi debbano iniziare a valutare la sussistenza di possibili reati di disastro ambientale per la vastità dell’impatto di tale situazione sui fiumi e, quindi, sul mare. Serve assolutamente potenziare la struttura regionale che coordina gli interventi, che oggi ha pochissimi funzionari che devono seguire decine di procedimenti e di opere. Ovviamente bisogna programmare investimenti su larga scala e per anni; i nostri imprenditori del turismo e i fruitori della costa meritano di trovare un Abruzzo sempre perfetto”.
DATI ACQUE BALNEAZIONE