E’ il momento di ampliare il numero degli operatori qualificati ai nuovi setting, ‘liberando’ le famiglie dal vincolo esclusivo che li porta a sperare nello scorrimento delle liste d’attesa”: lo dichiara, in un accorato appello alle istituzioni, il presidente di Autismo Abruzzo onlus, Dario Verzulli, lamentando come, per far rispettare i diritti di tanti utenti, l’associazione, sostenuta dall’avvocato volontario Gianni Legnini, debba affidarsi alla Magistratura. “A Lanciano, il 10 ottobre scorso, di fronte al Giudice Cristina Di Stefano sono stati discussi i ricorsi per 3 utenti in lista d’attesa per le cure: tre accoglimenti totali con ordine perentorio alla Asl di Chieti ad adempiere, che si aggiungono a quelli emessi dal Tribunale di Vasto, emesso il 13 settembre 2019, e quello del Tribunale di Chieti del 17 luglio”. “Prima di qualsiasi azione legale le proviamo tutte – scrive Verzulli –
Dal lavoro delle commissioni regionali fino a informare sistematicamente la rete territoriale competente e gli uffici regionali. Informiamo le famiglie sui loro diritti fornendo dettagli circa le recenti novità che hanno imposto alla Regione Abruzzo una pianificazione dei servizi riabilitativi per l’autismo. Abbiamo anche parlato con l’assessore Nicoletta Verì. Da allora attendiamo un appuntamento per comprendere come intende assicurare la ‘presa in carico’ alle centinaia di bambini che attendono il rispetto delle leggi vigenti. Il tempo, per i bambini autistici, è una variabile importante”. “La Asl dovrebbe semplicemente sostituirsi al pagamento delle spese che la famiglia sostiene.
Possibile che una procedura amministrativa interna sia più efficace dell’ordinanza di un Giudice? Abbiamo inviato una dettagliata relazione a presidente della Regione e organi regionali. Siamo certi che il presidente Marsilio possa fare luce su questa vicenda e sostenere il direttore generale della Asl di Chieti, Thomas Schael, affinché semplifichi l’organizzazione amministrativa, rispondendo all’urgenza che queste situazioni impongono ed evitando che la burocrazia leda il diritto sancito”.