Antico rito abruzzese simile ad Halloween ed il mistero dello spirito apparso ad un contadino

E’ giunto, anche quest’anno, il momento di Halloween, una delle feste più amate dai bambini di tutte le età.

Non tutti sanno però che Halloween non è una recente moda americana coniata nel nostro Paese, bensì una profonda tradizione ben radicata nel nostro Continente e nel nostro Paese. Per esempio, molti studiosi ritengono che Halloween sia una festa popolare pre-cristiana, che affonda le sue origini nell’antichità, quando le popolazioni usavano dividere l’anno in due parti in base ai cicli del raccolto o alla transumanza del bestiame.

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La festa di Halloween ha delle origini molto antiche nel tempo – abruzzo.cityrumors.it

Non è un caso che spesso le feste di questa parte dell’anno segnino la fine dell’estate e l’inizio della stagione fredda, un passaggio nel quale si riteneva che il mondo dei vivi e quello dei morti potessero entrare in comunicazione.

Le tradizioni in Abruzzo

Una tradizione molto simile riguarda anche la nostra regione, in riferimento a Capetiempe, o Capotempo. Ma di cosa si tratta? L’origine di questa festa è da ricercarsi ancora una volta nel fatto che le antiche popolazioni seguivano il calendario agricolo, secondo cui l’anno iniziava il 1 novembre e nella notte precedente, quella del 31 ottobre, il tempo si “capovolgeva”, con i morti che tornavano sulla terra insieme ai vivi.

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Anche l’Abruzzo ha tante tradizioni ricollegabili ad Halloween – abruzzo.cityrumors.it

In questo frangente, nell’attesa che il ciclo temporale potesse ricominciare, si dava il ben tornato ai morti con tavole imbandite, banchetti funebri, ceri accesi sulle finestre per indicare ai morti la strada verso quelle che furono le loro case. È proprio questo lo spirito con cui ancora oggi, in alcuni paesi dell’Abruzzo, si celebra la sera di “Tutti i Morti”.

Lo spirito di Vasto

Una delle leggende abruzzesi più popolari a tema Halloween è quella di Vasto, in cui uno spirito va in sogno ad un contadino e gli indica dov’è sepolto il suo scheletro.

Il contadino – di nome Camillo Cicchitti – era un uomo di mezza età che qualche tempo fa andò ad abitare in una masseria. In questi giorni di tanti anni fa era intento a curare la piantagione di un carciofeto e gli apparve in sogno una figura che lo avvertiva di fare attenzione perché nello scavare avrebbe potuto distruggere una tomba esistente nell’orto.

Il contadino non si lasciò impressionare e continuò nel suo lavoro. La notte seguente, la figura gli indicò allora il punto esatto in cui doveva scavare per trovare lo scheletro di cui doveva aver cura di far conservare.

Questa volta, il contadino diede retta alla figura e rinvenne un teschio e, poi, un intero scheletro. Il contadino avvisò dunque le autorità, le quali avviarono le analisi per comprendere quali fossero le origini di quello scheletro: si stabilì così che le ossa appartenerono a una donna e, considerata la prossimità con un oratorio, si ipotizzò che fossero le ossa di qualche suora o altra donna che lavorava lì…

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