L’importo massimo dell’aiuto per le grandi imprese in queste zone può variare tra il 10% e il 25% dei costi di investimento ammissibili. Tali importi possono essere aumentati di 10 punti percentuali per gli investimenti delle medie imprese e di 20 punti percentuali per gli investimenti delle piccole imprese, per i loro investimenti iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di euro.
La modifica arriva un anno dopo la decisione di Bruxelles di introdurre una semplificazione per consentire agli Stati di assegnare facilmente la qualifica ‘area C non predefinita’ alle
cosiddette aree di ‘transizione giusta’, che si trovano ad affrontare particolari difficoltà contingenti – oltre alle ‘aree A’ che sono le più povere con un Pil pro capite che tra il
2016 e il 2018 è stato inferiore al 75% della media Ue.