“Il 17 maggio”, scrive Mariani in una nota, “sono state pubblicate le linee guida nazionali per la ripresa in sicurezza delle attività sociali e ludiche dei bambini e ragazzi: un documento fondamentale per ripartire. Molte Regioni, attente all’importanza della sicurezza e delle regole ma anche alle nuove possibilità da riorganizzare, hanno con solerzia recepito le indicazioni del Governo nazionale e si sono impegnate ad apportare ulteriori suggerimenti tenendo conto della realtà dei propri territori, ascoltando i rappresentanti dei settori coinvolti, dando conto e informando su tutti i contributi a favore dei nuclei familiari finalizzati a garantire il benessere dei bambini.
La riapertura di parchi, giardini e spazi gioco, la ripresa delle attività dei centri estivi riguardano la vita di tante famiglie, di tanti bambini e ragazzi, compresi i minori disabili a cui dovrebbe tendere uno sforzo ancora maggiore.
Molti sono i lavoratori del settore, duramente colpiti dalla crisi della pandemia e molte le realtà di volontariato e le agenzie educative coinvolte in questa ripresa che è doverosa per il pieno rispetto dei diritti dei minori. “Insomma, se tante Regioni hanno lavorato per migliorare le condizioni della ripresa”, prosegue Mariani, “per rendere più chiare ed uniformi le regole, per dire il proprio punto di vista su queste attività e per fare anche un lavoro di sperimentazione territoriale su come si può tornare a stare insieme in sicurezza adesso è nel futuro prossimo, la Regione Abruzzo non ha ad oggi detto una sola parola.
Ad una settimana dalla ripresa nulla è stato comunicato ai Comuni, alle famiglie, e ai lavoratori del settore. Non una nota e nemmeno un augurio. Per Marsilio i bambini e i ragazzi abruzzesi devono valere poco, molto poco, sembrerebbe nulla visto che niente hanno meritato. D’altra parte non hanno avuto nemmeno il Garante dell’Infanzia”.