Abruzzo. La notte dei ricercatori, iniziativa europea annuale con l’obiettivo di creare un contatto tra studiosi e società civile, ha impegnato l’Università di Teramo in una giornata celebrativa che ha coinvolto, per la prima volta, tutti i luoghi della ricerca nella provincia di Teramo: dall’Osservatorio astronomico di Collurania all’Istituto zooproflattico, all’Istituto musicale Braga, alla stessa Università.
Diverse le attività collegate alla lectio magistralis del direttore dell’Osservatorio, Roberto Buonanno, al seminario della ricercatrice, Valentina Russo, sulle cellule staminali, e alla tavola rotonda dedicata alla vita del ricercatore. La giornata celebrativa proseguirà nel pomeriggio all’Osservatorio astronomico, con visite al laboratorio didattico, esperimenti e giochi scientifici, osservazioni del cielo con telescopi, per terminare con una conferenza pubblica, alle ore 21.30, sul tema dell’Astrofisica in cucina. Per il presidente, Luciano D’Alfonso, che ha testimoniato la vicinanza della Regione ai temi della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione, anche con una considerevole dotazione finanziaria utilizzata per sostenere i giovani ricercatori, si “avverte la necessità di dover stabilire quotidianamente un collegamento fruttuoso con l’Università. La nuova Regione che nascerà nel mese di ottobre (dopo la riforma amministrativa ndr) prevederà un Dipartimento dedicato all’Università, all’Innovazione e alla ricerca”. Il Presidente è tornato nuovamente sul suo progetto di un Erasmus per cinquemila giovani che deve consentire “lo spaesamento, una conciliazione anche con gli spazi lunghi della dimensione internazionale”.
Queste iniziative non “vedranno la Regione isolata, anzi nascerà una collaborazione con l’Università di Teramo che ha uno stile da officina. Osate – ha precisato D’Alfonso – anche quando c’è una condizione di azzardo positivo”. Il Presidente ha anche aggiunto che in questa progettualità legata alla formazione non si sottovalutano le “multinazionali operanti in Abruzzo”, le quali “non saranno scatole di ghiaccio nei confronti di queste iniziative”. Di “percorso che dobbiamo attraversare nel modo più interessante possibile”, ha parlato il rettore Luciano D’Amico, rivolgendosi alla platea di 600 giovani. “Stiamo puntando negli ultimi due anni su percorsi formativi ma anche opportunità lavorative all’avanguardia. Noi vorremmo proporre a tutti voi un futuro lavorativo più interessante di quello che oggi è”.