L’operatività del sistema sicurezza subirà non un vero e proprio blocco, in quanto per legge i servizi d’emergenza dovranno essere garantiti, ma un forte rallentamento, “come per le nostre retribuzioni degli ultimi 4 anni. “Quest’azione forte si rende necessaria, perché sono gli stessi nostri colleghi iscritti e non a chiedercela, al fine di ottenere lo sblocco del tetto salariale e tornare ad avere retribuzioni corrette rispetto agli incarichi ricoperti e mansioni svolte”, sostiene il sindacato Sappe. La segreteria di Teramo con i propri iscritti (che costituisce il 40% del personale in servizio) si asterrà dal lavoro per tre ore dalle 11 alle 14.
“Prendiamo atto delle dichiarazioni del Governo in merito al reperimento di risorse per il tetto retributivo che vanno nella direzione di quanto richiesto fin dal 27 agosto con la manifestazione “Doniamo il sangue ai cittadini”, ma attendiamo di vedere qualcosa di scritto e di ufficiale, al di là degli annunci, per esprimere il nostro consenso e soprattutto ci chiediamo: dove sono le coperture? – sichiede il segretario Sappe di teramo, Giuseppe Pallini. Si pensa forse di ridurre ancora le assunzioni o proseguire nel piano tagli di uffici e presidi nelle prossime settimane? In particolare ci chiediamo: “da quando parte l’abolizione del blocco salariale? Dal 31 dicembre 2014, come già previsto dalle norme attualmente in vigore, o verrà anticipato come promesso dai Ministri Pinotti e Alfano? Il provvedimento avrà efficacia piena e immediata, o andrà a step partendo solo dagli avanzamenti di grado e poi in seguito si parlerà di assegni di funzione? Cosa ne sara’ di questi quattro anni di sospensione? Chi a gennaio 2015, maturera’ 27 anni di servizio, avrà titolo al relativo trattamento economico o dovrà attendere quattro anni? E la questione degli arretrati? Dunque restiamo mobilitati e anzi rilanciamo il nostro stato di agitazione”.