Vasto. “Non è un Paese per fossili”. Così recita lo striscione aperto da attivisti di Greenpeace che, a bordo di gommoni, fiancheggiano la loro nave simbolo, la Rainbow Warrior, entrata in azione in Adriatico davanti alla piattaforma petrolifera Rospo Mare B, di proprietà Edison ed Eni.
Sulla nave un light banner con 3600 luci a led recita “No trivelle” per dire no alla “follia delle trivellazioni off-shore” e chiedere al governo di abbandonare petrolio e carbone puntando sulle rinnovabili.?
MAZZOCCA: NO A DISTRETTO PETROLIFERO IN ABRUZZO“Sin dal momento del suo insediamento, la Giunta Regionale, in coerenza con gli impegni assunti in campagna elettorale, ha affrontato la questione di Ombrina Mare 2, sia con la redazione di proprie osservazioni nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, come peraltro riconosciuto da Legambiente e WWF, sia svolgendo un ruolo di guida e coordinamento di tutti i portatori di interesse al fine di corroborare al meglio le loro osservazioni tecniche. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, Mario Mazzocca, annunciando iniziative contro perforazioni petrolifere lungo la costa abruzzese. Il Presidente Luciano D’Alfonso e l’Assessore all’Ambiente, Mario Mazzocca, infatti, hanno tenuto, nelle scorse settimane, due riunioni a Pescara con le strutture tecniche della Regione Abruzzo, con gli Enti Locali e con alcuni Centri di Ricerca Scientifica. “Nell’esprimere apprezzamento – ha aggiunto l’assessore – per le osservazioni presentate da Legambiente e WWF, nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, soprattutto, in riferimento al rigore scientifico che le caratterizza, mi impegno a continuare questa battaglia, insieme al vasto movimento che ha manifestato in piazza il 13 Aprile 2013, per far recedere il Governo dall’intento di trasformare l’Abruzzo in un distretto petrolifero e per ripristinare il limite minimi di 12 Km. di distanza dalla costa, per gli impianti di ricerca e produzione in mare, incautamente abrogato dal governo Monti”.