Pescara. “La situazione della Regione Abruzzo e’ difficile da un punto di vista finanziario cosi’ come quella di tutte le altre Regioni italiane e del Paese ma e’ migliorata rispetto a quella del 2008 quando era a dir poco disastrosa”.
Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, non si nasconde dietro un dito ignorando le criticita’. “Questo dovrebbe saperlo bene chi oggi fa rilevare che esiste un disavanzo ma, guarda caso, – aggiunge – non vuole ammettere, invece, che c’e’ un indebitamento piu’ basso del 25 per cento rispetto a quello che avevamo ereditato. Infatti, se e’ vero che il debito attuale ammonta a 3 miliardi di euro, all’atto del mio insediamento toccava i 4 miliardi di euro.
Presto, a partire dal 2015, saranno liberate ulteriori risorse che oggi devono essere impiegate per far fronte al costo del debito – sottolinea Chiodi -. Infatti, buona parte delle risorse che provengono dai cittadini per effetto del prelievo fiscale – ricorda- serve ancora per pagare le rate di ammortamento del debito. Per fortuna, e’ finita l’epoca dei saccheggi e delle distrazioni dal Fondo sanitario nazionale per finanziare i bilanci regionali e quindi le esigenze clientelari – sentenzia Chiodi – e, per la prima volta nella storia della Regione, le spese sono finanziate integralmente dalle entrate derivanti dal prelievo fiscale, senza che siano stati contratti ulteriori debiti, senza che si sia fatto ricorso alle economie vincolate e senza aumenti alla tassazione”.
All’opposizione che parla di “bilancio falso” e di “bugie di Chiodi”, il presidente della Regione replica dicendosi “esterrefatto anche perche’, mentre il Bilancio appena licenziato e’ assolutamente trasparente, il centro-sinistra, quando era al governo, non si era reso conto delle irresponsabili scelte politiche che hanno finito poi per gravare sulla vita degli abruzzesi.
Dico questo – aggiunge – perche’ se venisse fuori che, invece, l’attuale opposizione era pienamente consapevole, a parte una responsabilita’ etica del centro-sinistra di fronte a tutti gli abruzzesi, si’ che dovrebbe intervenire la Corte dei Conti”. Chiodi, poi, parlando del disavanzo da 450 milioni di euro che supera di gran lunga anche l’entita’ delle spese obbligatorie della Regione, pari a circa 230 milioni di euro, rivela che “ci vorranno almeno venti anni per ripianarlo ma, intanto, il debito e’ stato ridotto, cosi’ come le tasse e l’auspicio e’ che questo percorso di risanamento intrapreso possa continuare nel corso degli anni futuri. E’ chiaro che, stando cosi’ le cose, – rimarca – non si puo’ certo dire che il nostro bilancio sia in equilibrio ma non lo sara’ fino a quando esistera’ questo disavanzo che si e’ accumulato e che non si puo’ certo cancellare con una bacchetta magica”.
Nel frattempo, pero’, per la prima volta, le entrate annuali della Regione sono equivalenti alle spese . “Questo obiettivo – spiega Chiodi – e’ stato possibile grazie alla riduzione dei costi di struttura. Qualche esempio? Abbiamo azzerato le spese di rappresentanza (nel 2008 ammontavano a 728 mila euro), la cooperazione internazionale (nel 2008 pari a quasi 2 milioni di euro), le spese per attivita’ istituzionali (nel 2008 pari a 2 milioni 850 mila euro), quelle per i servizi di consulenza (nel 2008 pari a 507 mila euro), ridotto le spese per il funzionamento della Giunta (da 325 mila euro a 90 mila), quelle per il funzionamento del Consiglio (da 32 milioni a 25 milioni 800 mila euro), quelle per il funzionamento degli organi consultivi (da 1 milione 434 mila a 50 mila) e quelle per le risorse umane (da 104 milioni di euro a 97 milioni 800 mila). Insomma, – conclude Chiodi – si e’ garantito lo stretto indispensabile per portare avanti la macchina amministrativa della Regione e si e’ anche detta la parola fine alle follie del passato come le sedi in Brasile e Romania o le spese esorbitanti sostenute per lo svolgimento delle sedute del Cram in giro per il mondo”.