Di seguito il testo della lettera di Caporale:
“Cara Caterina,
ti scrivo in qualità di Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus. Ti esprimo la nostra solidarietà, sincera, umana: essere animalisti significa battersi contro ogni forma di sfruttamento, violenza, prevaricazione sui più deboli, donne e bambini, anziani e disabili, animali e immigrati. La violenza, la prevaricazione, le ingiustizie sono sempre le stesse: nessun animalista puô minacciare o attuare violenza, su alcun essere vivente, quindi né su di te né su un animale. Ma fai attenzione: ti hanno ingannata, eccome, e questo é inaccettabile tanto quanto le minacce. Tu sei viva e salva, e mi auguro di poterti incontrare, ma non grazie alla sperimentazione sugli animali. La vivisezione viene praticata sui più deboli in tutto il mondo – animali, detenuti, disabili, condannati a morte, “nemici” o barboni – da centinaia di anni, nel segreto dei laboratori, per indifferenza, abitudine o per gli enormi interessi delle lobby chimico-farmaceutiche. Non perché sia utile. La tua vita é importante tanto quanto quella di tutti gli esseri viventi. Perché, come ha detto Leonardo Da Vinci, ” Verrà un giorno nel quale gli uomini giudicheranno dell’uccisione di un animale come oggi essi giudicano quella di un uomo”. Ps Io da anni ricevo minacce di morte ed insulti da vivisettori, cacciatori e pellicciai: mi hanno fatto saltare in aria la macchina, mi hanno bucato le ruote; più volte, per vendicarsi del sottoscritto, hanno avvelenato i gatti randagi ed i cani randagi ai quali davo da mangiare. Perché, ahimè, la ‘mamma degli imbecilli é sempre incinta’. Con affetto ed in attesa di poterti incontrare, se lo vorrai, Walter Caporale”.