Pescara. Nei giorni scorsi nella sede della capitaneria di Porto di Pescara si è tenuto il primo tavolo di coordinamento delle attività di vigilanza e controllo sulla filiera della pesca, costituito dalla Prefettura di Pescara lo scorso 9 Ottobre, a seguito di disposizioni del Ministero dell’Interno.
Molte le Istituzioni locali coinvolte quali, la Prefettura, il dipartimento pesca della Regione Abruzzo, la Provincia, le Forze di Polizia, l’Azienda Sanitaria Locale, la Camera di Commercio, le principali Associazioni di Categoria ed esponenti dell’istituto Repressioni Frodi della sede pescarese. L’obiettivo del progetto, affidato dal Ministero dell’Interno alle Istituzioni territoriali, è quello di incrementare una sinergia sempre più efficace per prevenire e contrastare i fenomeni illeciti che coinvolgono il settore della pesca, al fine di assicurare la tutela dei consumatori senza tralasciare il fenomeno delle “frodi in commercio”.
In ottemperanza al Decreto Legislativo n. 4/2012 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che individua l’Autorità Marittima quale centro di controllo dell’esercizio della pesca, il Prefetto di Pescara, Vincenzo D’Antuono, ha affidato alla Capitaneria di Porto il compito di predisporre le azioni di coordinamento. Tra i temi trattati, particolare attenzione è stata rivolta sia alla formazione del personale che opererà sul territorio, evidenziando l’importanza di poter interagire tra le varie forze in campo, in termini di conoscenze, esperienze e modalità di indagine, sia alla comunicazione nei confronti degli operatori del settore pesca e dei cittadini in qualità di consumatori delle specie ittiche.
Walter Squeo di Federpesca Abruzzo ha evidenziato “l’importanza del tavolo di coordinamento a cui ho partecipato come referente regionale e rappresentante della filiera della pesca, questo tavolo unisce tutte le forze che si adoperano alla tutela sia della filiera ittica, cercando di educare sia il settore pesca ad un’attività ordinata che il consumatore a riconoscere il prodotto dalle etichettatura e capirne la provenienza e la freschezza in tal modo da evitare frodi agroaimentari e tutelare la salute di chi consuma prodotti ittici”.