La strategia scelta è quella di esonerare dal lavoro il personale ormai prossimo alla pensione, con almeno 35 anni di contributi, anche figurativi. Per incentivare l’esonero, al personale viene riconosciuto il 50% della retribuzione. I posti divenuti vacanti in seguito all’esonero non confluiscono nella programmazione triennale del fabbisogno di personale per il principio del contenimento della spesa, determinando un risparmio del 50% sulle retribuzioni.
Questo significa che nel medio periodo, quando i lavoratori raggiungono la contribuzione massima prevista, ossia 40 anni, i posti vacanti vengono tagliati dalla pianta organica con un risparmio del 100% sulle retribuzioni pagate prima dell’esonero.
Una seconda misura prevede, inoltre, la risoluzione unilaterale da parte della Regione del rapporto di lavoro con i dipendenti che hanno raggiunto i 40 anni di contributi a prescindere dall’età, liberando risorse utili anche ad assunzioni di giovani senza lavoro; nell’immediato futuro il personale più anziano sarà sostituito con persone giovani e qualificate attraverso concorsi pubblici.
“Si tratta di una misura strutturale per contenere i costi del personale nel breve e nel medio periodo” ha commentato l’assessore alle Risorse Umane Federica Carpineta “e per raggiungere la migliore efficienza attraverso una riorganizzazione radicale di tutto l’organico regionale. In definitiva, attraverso i due strumenti, pur rinnovando i ruoli attuali e guadagnando in eccellenze professionali e in età, nel breve e medio periodo si riuscirà ad avere un contenimento della spesa del personale dell’Ente”.
Queste misure si estendono anche a tutti gli altri enti ed organismi regionali, con un unico obiettivo: razionalizzare e riorganizzare l’universo regionale.
La Giunta regionale, inoltre, su proposta dell’assessorato alle Risorse umane, ha approvato la riorganizzazione dei servizi, con un taglio di 11 posizioni dirigenziali e la rimodulazione della pianta organica con un taglio di 163 posti: in totale, nel primo anno di attività, sono state tagliate una posizione di direttore, 11 posizioni di dirigenti e 163 posti del comparto con un risparmio nel medio lungo periodo superiore ai 3 milioni di euro.
Per gli altri posti vacanti in pianta organica si è deciso di destinare il 50% a percorsi di riqualificazione del personale interno della Regione per sostenerne l’avanzamento di carriera attraverso nuovi criteri di valutazione, scritti in concerto con il sindacato, in modo da sostenere “il merito, il lavoro svolto e cercando di valorizzare le competenze reali del personale”.
“Le misure approvate materializzano” ha aggiunto Carpineta “la volontà di fare della Regione Abruzzo un modello di gestione finanziaria ed amministrativa, con una nuova attenzione ai bisogni delle persone che vi lavorano ad ogni livello, restituendo loro una dignità professionale alla quale legittimamente aspirano e della quale hanno pieno diritto“.
Marina Serra