Questi i primi dati resi noti da Filippo Lucci, presidente del Corecom Abruzzo, che nel corso degli ultimi mesi, con l’ausilio di Territorio Sociale, ha condotto una approfondita ricerca dal tema Internet Radio e minori sulle famiglie e gli studenti delle scuole medie abruzzesi. Non solo: parallelamente alla ricerca, i cui dati sono stati resi noti stamattina nel corso di un confronto con le scuole e le autorità della Polizia postale e della Direzione scolastica regionale presso la scuola media Dante Alighieri dell’Aquila, il progetto ha voluto avviare una formazione specifica rivolta ai ragazzi per sensibilizzarli rispetto alle insidie e alle utilità di internet.La ricerca è stata condotta su 200 studenti di età compresa tra gli 11 e 13 anni. Duecento sono state anche le famiglie interpellate rispetto al loro rapporto con la tecnologia.“La direzione del nostro intervento – ha spiegato Lucci – è stata quella non solo di capire gli usi dei giovanissimi abruzzesi rispetto a Internet, ma anche di sensibilizzarli per promuovere un utilizzo delle nuove tecnologie adatto ai loro bisogni e desideri e, al tempo stesso, consapevole e responsabile”.E infatti, nelle 9 scuole medie aderenti al progetto – all’Aquila, Sulmona (Aq), Lama dei Peligni e e Tollo (in provincia di Chieti), Martinsicuro e Campli in provincia di Teramo, Penne, Torre de’ Passeri e Scafa in provincia di Pescara – è stata condotta una profonda sensibilizzazione che ha condotto i ragazzi all’elaborazione di lavori finali, veri e propri vademecum, su come approcciare a internet e con quali regole. I temi affrontati hanno riguardato il sexting, il cyber-bullismo, la pedopornografia, i social e le chat. Ciascuna classe ha prodotto un resoconto finale concretizzato in racconti, disegni e filmati. I docenti esterni che li hanno seguiti sono stati: la psicologa Giorgia Manilla, il docente esperto in tecnologie Paolo D’Amato e il giornalista e scrittore Angelo De Nicola.“I ragazzi hanno imparato che internet è rischio, ma anche opportunità e hanno metabolizzato regole fondamentali: chiedere il consenso dei genitori, non divulgare i propri dati sensibili, ascoltare e trattare con rispetto” ha sottolineato Lucci.Regole fondamentali se solo si pensa che quasi i due terzi dei minori intervistati ha dichiarato di aver già utilizzato chat. Addirittura il 70% possiede una webcam e ben l’88% scarica abitualmente materiali dalla rete. Il 73%, peraltro, ha una scarsa percezione di controllo da parte dei genitori. La radio resta un mezzo attuale di svago e informazione: l’85% la ascolta abitualmente. La dimestichezza con il mezzo web è testimoniata anche dalla propensione al possesso di beni tecnologici delle famiglie abruzzesi principalmente nelle aree di Teramo e Pescara, superiore al dato medio nazionale. Il videoregistratore trova maggiore diffusione tra le famiglie della provincia dell’Aquila. Tra le apparecchiature informatiche c’è una buona diffusione del pc e del modem (62.5% e 54.5% delle famiglie campione). I risultati dell’elaborazione, inoltre, evidenziano un ritardo della nostra regione nel possesso di i-Phone (14.5%), Tablet (6%) e i-Pad (4%) da parte delle famiglie. Ha un certo rilievo la presenza di cellulare: l’83% del campione in esame ha dichiarato di possederne almeno uno. Il possesso di telefono cellulare è, comunque, inferiore alla media nazionale (92.4%). Le quote più alte di famiglie che dispongono dell’accesso a Internet sono residenti nelle province di Teramo e Pescara; si attesta, invece, al 45.8% la percentuale di coloro che possono accedere ad Internet e che sono residenti nell’Aquilano. Poco più della metà delle persone intervistate (51.5%) ha dichiarato di non aver mai utilizzato Internet. In assoluta coerenza rispetto al dato nazionale, anche gli abruzzesi prediligono la loro abitazione come luogo per connettersi alla Rete. Le attività di socializzazione hanno un ruolo importante nell’utilizzo di Internet: circa il 60% degli utenti di Internet utilizza siti di social networking (Facebook, Twitter, ecc.) mentre poco più della metà (50.5%) inserisce messaggi in chat, blog, newsgroup o forum di discussione online.“Abbiamo voluto incidere – ha concluso Lucci – sui principali attori coinvolti nel processo educativo dei minori, le famiglie e gli insegnanti. Le istituzioni, come il Corecom, hanno il dovere non solo di vigilare, ma anche di sostenere sull’utilizzo dei nuovi media. Ci auguriamo che il lavoro svolto possa rappresentare un ulteriore strumento per tutte le scuole abruzzesi e per le famiglie così da crescere le nuove generazioni con rinnovati slancio e coscienza dei cambiamenti in atto”.