Lo scrive Alfonso Mascitelli, responsabile regionale Idv Abruzzo, nella lettera inviata alle associazioni ambientaliste. “Su Ombrina mare e su analoghe autorizzazioni in corso, la soluzione definitiva del problema non può che essere la via politica e legislativa” aggiunge Mascitelli. “La politica e le istituzioni non devono prendere in giro gli abruzzesi, facendo credere che una delle ipotesi percorribili sia il ricorso al TAR, che aprirebbe un iter lungo, dall’esito incerto e non risolutivo. Se i parlamentari abruzzesi dei vari schieramenti, come dichiarato più volte, hanno una reale volontà di bloccare la petrolizzazione del nostro mare, visti i tempi ristrettissimi e per ultimo il parere espresso dal Comitato VIA lo scorso 3 aprile, l’unico strumento è un emendamento abrogativo dell’art. 35 del Decreto Legge n. 83, che volendo può essere presentato sin da ora e considerato ammissibile in concomitanza del Decreto sulle emergenze ambientali attualmente in discussione al Senato. Per il resto, rischiano di apparire una presa in giro i disegni di legge presentati, alcuni fatti anche male perché abrogativi di disposizioni già abrogate, perché richiederebbero per la loro approvazione tempi relativamente lunghi e potrebbero arrivare a babbo morto. Tra l’altro alla Camera dei Deputati era già depositato il disegno di legge di iniziativa del Consiglio Regionale d’Abruzzo, assegnato già dal novembre 2010, e finalizzato ad introdurre il divieto ai procedimenti autorizzatori avviati e già in corso. La rincorsa, quindi, nel presentare il disegnino di legge a propria firma lascia pertanto non pochi dubbi e qualche sospetto. Non vi sono più alibi perchè sono radicalmente cambiati i numeri e le condizioni parlamentari rispetto alla precedente legislatura, che portarono soltanto il gruppo dell’IdV a votare in solitudine contro le sveltine e le sanatorie introdotte dal Decreto Passera. Oggi sia il Capo del Governo che i Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, interlocutori essenziali , sono del PD, l’Abruzzo ha un suo sottosegretario e, in ultimo, anche se i rappresentanti del PDL fossero contrari, con i voti dei gruppi di PD, Scelta Civica e M5S si avrebbe la maggioranza numerica per approvare, con urgenza, una proposta emendativa in grado di bloccare i danni che si continuerebbero a produrre a legislazione vigente, attualmente blindata rispetto a possibili ricorsi giudiziari. Non c’è più tempo da perdere: dopo la Medoilgas sarà la volta della Petrolceltic e poi ancora di altre autorizzazioni in corso. E non ci sono più alibi che reggono per la classe politica, se si vuole realmente cambiare una pseudo politica energetica che devasta l’Abruzzo a vantaggio delle sole compagnie petrolifere”.