Pescara. Oltre alle lettere ricevute dalla Medoil, il ministro all’Ambiente Clini avrebbe intrapreso contatti anche con alcuni consolati per concordare incontri con i petrolieri. I grillini lo interrogano in Parlamento: “Difende il Paese o i profitti?”.
Lo aveva già anticipato Legambiente illustrando il dossier “Ombrina Mare-Una storia insensata” sul progetto della piattaforma che minaccia la costa teatina. Ora è il parlamentare pescarese del Movimento 5 Stelle Gianluca Vacca a rendere pubblica, nel corso di un’interrogazione a Montecitorio, l’accusa rivolta al ministro all’Ambiente Corrado Clini.
Già scoperta la lettera che la Medoil, società inglese, ha inviato al ministro tecnico per ringraziarlo di quanto fatto con il Decreto Sviluppo per abbattere i precedenti limiti che negavano la costruzione di trivelle off-shor entro 12miglia dalle coste adriatiche. Ora, però, ci sarebbe altro: “Alcune e-mail”, ha detto Vacca al Parlamento, “datate fine marzo-inizi aprile 2012, che il ministero stesso e consolati di altre nazioni si scambiano per concordare incontri, ai quali il ministro si sarebbe dichiarato molto favorevole, con le società petrolifere di altri paesi”.
“Chiediamo quindi che Clini”, insiste il grillino, “il quale fin dal 1990 ricopriva la carica di direttore generale del ministero dell’Ambiente, venga a chiarire la propria posizione in aula, chiarisca se e quando ha avuto i rapporti con le società petrolifere, con quali, se ritiene questa una pratica corretta, quanto questo abbia influito sulle pratiche in esame proprio al suo Ministero e sull’approvazione del Decreto sviluppo. Insomma chiediamo che Clini ci dica se è un ministro della Repubblica italiana deputato alla difesa del territorio e del mare, oppure se ha operato per il bene dei profitti dei petrolieri”.
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