L’Aquila. Grande rammarico da parte della Cna Abruzzo per la decisione, annunciata il giorno di Capodanno, di aumentare i pedaggi autostradali. Graziano Di Costanzo, direttore regionale e Giuseppe Catena, presidente regionale della Fita-Cna, ricordano a questo riguardo che le tratte da e per Roma sono meno attrezzate di altre e, nonostante questo, tra le più care.
“Al di là delle giustificazioni addotte dalla società” affermano amaramente “resta il fatto che il 2010 si apre per le famiglie e le imprese abruzzesi con un primo, significativo rincaro. I pendolari e le imprese, a vario titolo impegnate sul fronte del trasporto, devono insomma fare i conti con un aumento di costi che difficilmente non comporterà ripercussioni a catena”.
I due dirigenti colgono, inoltre, l’occasione per sottolineare la differenza che A24 e A25 presentano rispetto ad altre tratte italiane gestite da altre società. Se, infatti, le aree di rifornimento della “Strada dei Parchi” sono complessivamente 12 (ovvero una ogni 23 chilometri), sulla rete gestita da “Autostrade per l’Italia” ne sarebbero, invece, presenti una ogni 23 chilometri.
“ Quanto alle tariffe” concludono Di Costanzo e Catena, “vogliamo ricordare che anche in questo caso il gap resta significativo: percorrere 170 chilometri sulla A14 Adriatica, ad esempio tra Pescara e Senigallia, ha un prezzo-base di 9,80 euro. Qualche chilometro in meno, sull’Autostrada dei Parchi, ad esempio tra Pescara-Chieti e Castel Madama, costa invece 11,50 euro”.
L’Aquila. Grande rammarico da parte della Cna Abruzzo per la decisione, annunciata il giorno di Capodanno, di aumentare i pedaggi autostradali.
Graziano Di Costanzo, direttore regionale e Giuseppe Catena, presidente regionale della Fita-Cna, ricordano a questo riguardo che le tratte da e per Roma sono meno attrezzate di altre e, nonostante questo, tra le più care. “Al di là delle giustificazioni addotte dalla società” affermano amaramente “resta il fatto che il 2010 si apre per le famiglie e le imprese abruzzesi con un primo, significativo rincaro. I pendolari e le imprese, a vario titolo impegnate sul fronte del trasporto, devono insomma fare i conti con un aumento di costi che difficilmente non comporterà ripercussioni a catena”.
I due dirigenti colgono, inoltre, l’occasione per sottolineare la differenza che A24 e A25 presentano rispetto ad altre tratte italiane gestite da altre società. Se, infatti, le aree di rifornimento della “Strada dei Parchi” sono complessivamente 12 (ovvero una ogni 23 chilometri), sulla rete gestita da “Autostrade per l’Italia” ne sarebbero, invece, presenti una ogni 23 chilometri.
“Quanto alle tariffe” concludono Di Costanzo e Catena, “vogliamo ricordare che anche in questo caso il gap resta significativo: percorrere 170 chilometri sulla A14 Adriatica, ad esempio tra Pescara e Senigallia, ha un prezzo-base di 9,80 euro. Qualche chilometro in meno, sull’Autostrada dei Parchi, ad esempio tra Pescara-Chieti e Castel Madama, costa invece 11,50 euro”.