Pescara. Crisi durissima, al pari del periodo bellico. Le famiglie abruzzesi tagliano anche in tavola: carne, uova e legumi si mangiano un giorno su tre.
Una crisi ‘belligerante’: sul fronte dei consumi alimentari, le famiglie abruzzesi sono costrette a comportarsi come nonni e bisnonni facevano durante la guerra. Secondo i dati forniti oggi dal Conad Adriatico, cooperativa che in Abruzzo opera con 111 imprenditori associati, il 27 per cento delle famiglie non è in condizioni di avere un corretto apporto di proteine: ovvero carne, uova, legumi si comprano e si mangiano una volta ogni tre giorni. Tagliare sul superfluo, quindi, non è piu’ sufficiente: a crisi ha costretto oltre la metà delle famiglie a ridurre la spesa anche per i prodotti alimentari e sta ridisegnando anche il modo di fare la spesa: si dà la preferenza ai punti vendita più convenienti, si scelgono alimenti di qualità inferiore, si acquistano cibi in scatola e surgelati.