Una lettera che segue quella già inviata lo scorso 4 dicembre , nella quale annunciava il suo ambizioso progetto.
LA LETTERA.
La vicenda delle candidature al Parlamento dev’essere la degna conclusione di un eccellente percorso che le primarie hanno rappresentato – in Abruzzo come in ogni dove – in termini di partecipazione, entusiasmo, nuova attenzione verso la politica. Con l’elezione è stato firmato un patto con il popolo, un patto che non può essere assolutamente disatteso. Chi sarà eletto al Parlamento dovrà rimanere a Roma. Le liste sono fatte, ora non si scherza. I candidati hanno chiesto alle direzioni provinciali di essere i candidati, poi hanno chiesto i voti. Ora chiederemo i voti agli abruzzesi per eleggerli in Parlamento. Sono fermamente convinto che le primarie siano una cosa seria. Dunque non prendiamo in giro gli abruzzesi con giochi di prestigio. I nostri candidati alle politiche, se eletti, dovranno assumersi questo impegno. Per non vanificare i positivi risultati delle primarie occorre che vi sia coerenza e rispetto delle regole condivise, anche al fine di non mortificare i territori, le persone che si sono spese direttamente e tutti gli elettori che sono stati i veri protagonisti di questa pagina partecipata di buona politica. Sono fiducioso che i Dirigenti del Partito Democratico, i Parlamentari, i Consiglieri Regionali, i Consiglieri Provinciali ed i Sindaci, sapranno farsi interpreti dell’appello che rivolgo loro affinché siano soddisfatte le legittime attese di chi ha creduto e partecipato ad un grande evento democratico di cui il PD stesso va giustamente orgoglioso”.