Donato Di Matteo distingue la sua posizione in seno alla giunta regionale ed esprime un parere decisamente diverso rispetto al collega di giunta, con delega alla sanità, Silvio Paolucci.
“Già nei giorni scorsi”, sottolinea, ” avevo inviato una lettera precisando il mio disappunto e la mia vicinanza per la, purtroppo, inopportuna ed antipatica vicenda. La cosa mi ha colto di sorpresa a causa delle problematiche “politiche” che, ponendomi in una posizione di dissenso con la mia stessa maggioranza per i contenuti e le modalità di condividere le questioni regionali, e la vicenda della Continuità Assistenziale lo conferma, mi hanno visto non partecipare ad alcune sedute di giunta.
In particolare, quella che ha deliberato il provvedimento che riguarda i medici in questione è stata convocata in seduta straordinaria e di conseguenza senza l’ordine del giorno, cosa che mi avrebbe consentito di prendere contezza di essa e che, sicuramente, per quell’occasione mi avrebbe visto presente a portare di persona il mio forte dissenso e la mia opposizione fattiva.
Ci tengo a precisare la situazione disagiata del medico di Continuità Assistenziale, che percepisce circa 2.000 euro al mese con spese di viaggio a proprio carico. Con l’eliminazione dell’indennità in discussione lo stipendio scenderebbe a circa 1.500 euro al mese. Il medico dovrebbe rimborsare circa 500 euro al mese in 10 anni per un importo di circa 60.000 euro, andando a lavorare quindi con tutti i rischi e le responsabilità della professione per 1.000 euro al mese. Questa non è certamente la giusta dignità da riconoscere ad un medico.
In questi giorni ho espresso con determinazione e forza la mia posizione critica e di condanna all’operato dell’assessore Paolucci e agli altri che hanno deliberato. In particolare, ho stigmatizzato l’eccessiva e inopportuna fretta, la mancanza di concertazione politica con tutta la giunta e con le rappresentanze sindacali dei medici di guardia. Ho sostenuto, condividendole, tutte le loro sacrosante e giuste osservazioni. L’assessore Paolucci mi ha assicurato che si sarebbe impegnato a rivalutare tutta la vicenda con l’intento di trovare la soluzione più favorevole e rapida del problema.
Nei giorni scorsi ho ribadito già il mio impegno a vigilare che ciò avvenga e, al tempo stesso, concordare e perseguire, un incontro, unitamente alle rappresentanze sindacali e tutte le azioni e forme di lotta necessarie al buon esito finale”.
“Forse Paolucci non ha compreso che altre regioni in attesa della pronuncia della Corte dei Conti – prosegue Febbo – hanno sospeso l’indennità senza richiedere il rimborso ai medici professionisti che svolgono il loro lavoro. Indennità, peraltro, che secondo recenti decisioni spettano perché sono a “sostituzione” del rischio tutto a carico del medico. Credo che quello accaduto proprio oggi alla dottoressa violentata, in provincia di Catania, sia proprio da esempio”.
“Quindi – conclude Febbo – invito l’assessore a rispettare l’operato dei suoi colleghi e riportare il lavoro delle Commissioni a modificare Delibera di Giunta n.398/2017 visto che è sua la competenza”.
M5S. “Visti i risultati di questo governo regionale, non ci stupisce che l’assessore Paolucci ignori la funzione degli atti, le prerogative delle opposizioni e i compiti dell’esecutivo regionale. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 158 comma 7 del Regolamento del Consiglio Regionale, infatti, “il Presidente della Giunta regionale o membro dell’esecutivo delegato relaziona alla commissione competente sulle azioni poste in essere riguardo gli impegni assunti attraverso le risoluzioni approvate (…)”. L’assessore Paolucci, abbandonato persino dai componenti della sua maggioranza, non perda tempo in comunicati stampa privi di qualsivoglia fondamento e finalizzati a smarcarsi da responsabilità tutte sue e del governo di cui fa parte, ma si adoperi per “fare il governo” e relazionare gli abruzzesi tempestivamente sugli impegni assunti attraverso le risoluzioni. In caso contrario, si dimetta e lasci governare noi!”