Nel frattempo adottiamo rigorose misure di monitoraggio, allerta e condivisione delle informazioni tra soggetti coinvolti per evitare rischi di interferenza con le acque del bacino idrico del Gran Sasso”. Così il vice presidente della giunta regionale Giovanni Lolli, ha presentato questa mattina a L’Aquila, nel corso di una conferenza stampa, il Protocollo d’Intesa ‘per la gestione di fasi di comunicazione, autorizzazione e allerta da seguire preventivamente alla realizzazione di interventi che possano comportare il rischio di pregiudicare la qualità delle acque del sistema idrico del Gran Sasso, captate per il consumo umano’. L’intesa è stipulata tra Laboratori nazionali del Gran Sasso-Istituto nazionale di Fisica nucleare, Strada dei Parchi, Ruzzo Reti Spa, Gran Sasso Acqua, Ersi-Ente regionale per il servizio idrico integrato, Asl di Teramo, Asl di L’Aquila, Arta Abruzzo, Regione Abruzzo, Ente parco del Gran Sasso e Monti della Laga.
La criticità del sistema Idrico del Gran Sasso è legata alla ‘convivenza’ di tre infrastrutture strategiche: la captazione idrica delle sorgenti del Gran Sasso a scopo idropotabile (lato Teramo e lato L’Aquila), la galleria autostradale Traforo del Gran Sasso, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
I recenti episodi di riscontro di tracce di sostanze estranee nelle acque destinate al consumo umano hanno evidenziato l’esigenza di implementare le attività di coordinamento, gli strumenti di controllo e gli interventi puntuali e infrastrutturali sull’intero sistema.
Una commissione tecnica presieduta dal Vice Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, ha deciso di porre in essere strategie e azioni volte a garantire la sicurezza delle captazioni potabili sia con interventi strutturali di più ampio termine temporale sia con misure finalizzate alla gestione di ogni potenziale rischio attraverso un sistema di monitoraggio, allerta e condivisione delle informazioni relative al sistema Gran Sasso.
“Vogliamo vincolare le parti coinvolte – ha aggiunto Lolli – ad alcuni comportamenti più rigorosi di quanto avvenuto in passato chiedendo contemporaneamente al Laboratorio e ai due gestori di acqua di dotarsi di strumenti che siano in grado di rilevare eventuali presenze estranee nell’acqua. Per le attività che Laboratori e Strada dei Parchi svolgeranno nel cuore della montagna è previsto un protocollo preventivo di comunicazione e autorizzazione.
Sono state poi standardizzate le procedure specifiche da utilizzare da parte di tutti i soggetti (Strada dei Parchi spa, Laboratori INFN, Ruzzo Reti SpA e Gran Sasso Acqua SpA) per segnalare con adeguato anticipo qualsiasi circostanza, intervento e attività che possa determinare un potenziale rischio per il sistema idrico, definendo il flusso delle informazioni, le procedure autorizzative e di allerta con gli enti proposti al controllo (ASL, ARTA, Regione). Un passo avanti significativo che ha coinvolto tutti i protagonisti con la più ampia disponibilità a collaborare e nella massima trasparenza”.