A ribadire il concetto è il segretario regionale Filt Cgil Abruzzo, Franco Rolandi, che questa mattina, nella doppia conferenza stampa a L’Aquila e a Teramo, ha annunciato a riguardo lo sciopero di 4 ore, insieme alle segreterie provinciali, indetto per il prossimo 15 settembre per tutti i lavoratori del settore trasporto regionale.
L’iniziativa, che vedrà coinvolte tutte le società, seppure con orari differenti (per la Tua le braccia saranno incrociate dalle 16 alle 20) prevede anche una iniziativa pubblica, alla quale sono stati invitati anche gli esponenti politici locali, alle 17 all’Auditorium Sericchi dell’Aquila.
Tra le motivazioni alla base della protesta ci sono la rivisitazione del sistema tariffario, ancora non uniforme su tutto il territorio regionale, che non consente un uguale diritto alla mobilità ai cittadini abruzzesi.
“Se, infatti, esiste ormai da dieci anni un biglietto unico, agevolato per chi ne ha diritto, solo per l’area metropolitana Chieti-Pescara che consente di viaggiare per 90 minuti su più vettori a solo 1 euro e 20” dice Rolandi, “non altrettanto si può dire per le altre due province. L’aquilano e il teramano sono ancora aree fortemente penalizzate, se si pensa che per compiere il tragitto Giulianova-Teramo è necessario un biglietto Tua da 2 euro e 40 e se poi si vuole girare all’interno della città è necessario acquistare un nuovo biglietto del servizio urbano locale”.
Per Rolandi, dunque, è necessario lavorare per avere un biglietto unico davvero regionale, ancora lontano nonostante gli impegni presi più volte dallo stesso Governatore Luciano D’Alfonso, già da quando sedeva sui banchi dell’opposizione.
Altro tema scottante è la volontà della Regione di decontribuire la tratta interregionale, che arriva a Roma, considerata non più tra i servizi minimi essenziali, nonostante serva la maggior parte dei viaggiatori, molti dei quali pendolari, che utilizzano il trasporto pubblico. Ed anche in questo caso la decisione andrebbe a discapito soprattutto di teramani e aquilani che non potrebbero usufruire, come nelle altre due province, dell’eventuale servizio su ferrovia.
Infine, ma non da ultimo, c’è la questione dell‘affidamento dei servizi ad una gestione in house (da realizzare entro il 30 settembre) a cui la Cgil più volte si è detta favorevole, ma non attraverso la formazione di una nuova società, la Sangritana spa, che dovrebbe avere sede a Lanciano.
“Questo significherebbe fare un passo indietro rispetto a quel percorso di unificazione sul quale ci siamo tanto spesi finora”, continua Rolandi, “con una duplicazione di incarichi che, tra l’altro, contrasterebbe con quanto previsto dalla riforma Madia. Siamo favorevoli all’affidamento dei servizi a lunga percorrenza non contribuiti in house ma senza creare nuove società, anche perché la legge prevede che si possa attuare con una semplice separazione contabile”.