Non si spegne, infatti, la polemica relativa alla legge regionale di riordino dei confidi che, contestata dall’Antitrust, resta la base su cui anche questa attività fa riferimento. Secondo quanto si legge nell’avviso, i soggetti destinatari del fondo sarebbero sia i consorzi fidi operanti nei settori dell’industria, dell’artigianato, del commercio e del turismo che rientrano nei parametri della legge, alla quale vengono contestate delle violazioni sui principi di libera concorrenza, e sia quei consorzi che, pur non rientrando nei requisiti di legge, si impegnano ad attuare fusioni o incorporazioni.
In questo modo sarebbero in pratica ignorate le indicazioni provenienti dall’Antitrust alla quale si erano rivolti i confidi più piccoli che non avrebbero la possibilità di accedere ai fondi, restando di fatto esclusi dal mercato, visti i vincoli relativi ai limiti territoriali, di anzianità operativa e di requisiti patrimoniali storici e che sarebbero, dunque, “obbligati” a mettersi insieme.
Ma, polemiche a parte, il fondo rotativo consentirà dalle imprese di incentivare investimenti produttivi, dando concrete prospettive di sviluppo a quelle attività che vorranno ampliare e sviluppare i propri impianti, attuare attività di ricerca e sviluppo sperimentale, innovare i propri prodotti e riequilibrare le finanze della propria azienda.
Le domande dovranno essere inoltrate alla Fira regionale e saranno valutate da un’apposita commissione che poi stilerà la graduatoria.