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Lavorare in Abruzzo2: obiettivo raggiunto

Sono 1.172 i lavoratori che, grazie al progetto “Lavorare in Abruzzo 2”, hanno ottenuto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato in 258 imprese della regione. Questo il principale dato emerso dalla chiusura del bando finanziato dal Fondo Sociale Europeo.

L’avviso, aperto a febbraio, prevedeva tre linee: un bonus del valore di 10mila euro per l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori svantaggiati che ha prodotto 601 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato; un bonus di 5mila euro per la trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, che ha consentito la stabilizzazione di 347 lavoratori. E, infine, una nuova linea per l’aumento delle ore nei contratti part-time, opportunità utilizzata per 224 lavoratori. L’elenco delle aziende e dei lavoratori ammessi ai finanziamenti sono pubblicati sul sito della Regione Abruzzo.

“Siamo davvero soddisfatti dell’esito del progetto” ha detto l’assessore al Lavoro, Paolo Gatti. “Abbiamo di fatto esaurito tutte le risorse messe a disposizione e nel corso delle tre diverse edizioni e abbiamo creato oltre 4.100 nuove opportunità di lavoro a tempo indeterminato per altrettanti lavoratori abruzzesi. Coinvolte, poi, oltre 1.300 aziende della regione finanziate con 34 milioni di euro, di cui 26 disimpegnati dalle precedenti giunte e recuperati grazie alla nostro dialogo con la Commissione Europea. L’iniziativa, come nelle precedenti edizioni, puntava alla crescita e alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Un obiettivo che possiamo dire raggiunto. Lavorare in Abruzzo è stato uno strumento di contrasto davvero efficace alla dura crisi del mercato del lavoro, imitato e replicato in questi anni in altri territori italiani ed europei, perchè ha saputo incidere con efficacia su due aspetti cruciali dell’attuale crisi economica: da un lato ha contrastato la precarietà spingendo le aziende a creare rapporti di lavoro stabili e a tempo indeterminato o a incrementare il monte ore dei lavoratori; dall’altro ha dato un segnale di abbattimento in modo considerevole del costo del lavoro per le imprese”.