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IMU, ultimo giorno per pagare la prima rata

Scade lunedì 18 giugno il termine ultimo per pagare la prima rata dell’IMU, l’imposta municipale unica. In questi giorni commercialisti e centri di assistenza fiscale sono stati presi d’assalto da utenti alle prese con il calcolo dell’importo della rata, ma è possibile, tramite i programmi on line presenti sui siti di quasi tutti i Comuni della Regione, calcolare da soli la somma da pagare e stampare i relativi modelli F24.

E’ necessario conoscere la rendita catastale dell’immobile, nel caso si tratti di edificio, o il valore dello stesso, nel caso si tratti di terreni. In quest’ultimo caso tale valore è determinato dalle singole amministrazioni tramite apposita delibera, spesso già in vigore per l’ICI, e quindi uguale al valore stabilito per i pagamenti degli anni passati.

Ma cos’è l’IMU. Il sito wikipedia la spiega così:
L’imposta municipale propria è nata come Imposta Municipale Unica (IMU) sulla componente immobiliare atta ad accorpare in un’unica tassa l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati, e l’imposta comunale sugli immobili (ICI). Il Governo Berlusconi con il D.Lgs. n. 23 del 14 marzo 2011 (artt. 7, 8 e 9) pubblicato sulla GU n. 67 del 23 marzo 2011[1] ne stabiliva l’introduzione a partire dal 2014 limitatamente agli immobili diversi dall’abitazione principale (art. 8 comma 2). Il Governo Monti con il Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011 (G.U. n. 284 del 6 dicembre 2011 – Suppl. Ordinario n. 251)[2], recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici (noto come “manovra Salva Italia”) poi convertito, con modificazioni, in Legge dalla n. 214 del 22 dicembre 2011 (GU n.300 del 27 dicembre 2011 – Suppl. Ordinario n. 276)[3] ha profondamente modificato la natura dell’imposta rendendola di fatto una nuova ICI sulle abitazioni principali ed anticipandone l’introduzione, in via sperimentale, a partire dal 2012 per poi essere applicata a regime a partire dal 2015. Il testo di legge distingue tra un’imposta “sperimentale” e un’imposta “a regime” anche se in realtà la sperimentazione del tributo è solo sulla carta, poiché nessuna norma prevede il vaglio degli effetti prodotti dall’anticipazione del tributo al 2012. A causa dei molteplici dubbi emersi in sede applicativa, con la Legge n. 44/2012 di conversione del D.L. n. 16/2012, sono stati approvati degli emendamenti che incidono sensibilmente sulla normativa IMU. In particolare vi sono delle novità sulla definizione di abitazione principale, sono stati previsti nuovi termini di pagamento ed è prevista la possibilità per i Comuni di equiparare al trattamento fiscale dell’abitazione principale gli immobili di proprietà di determinate categorie di soggetti.

Cosa si definisce come “abitazione principale”.
Il decreto Salva Italia indicava come abitazione principale “l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente.”
In seguito alle modifiche apportate dall’art. 4, D.L. 16/2012 l’abitazione principale è definita come “l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”. Perpertinenze, sempre secondo il decreto, si intendono “esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abitativo.”

Quello che scade il 18 è, comunque, solo un acconto. Il resto potrà essere pagato in ulteriori due rate (per l’abitazione principale) o in una rata finale (per le altre tipologie).

Entro il 30 giugno, tutti i comuni dovranno approvare il preventivo che fissa le nuove aliquote (anche se molti comuni hanno già fatto sapere quali saranno le addizionali applicate) anche se rimarrà loro facoltà di rivederle sino al 30 settembre. Le variazioni applicabili da parte delle Amministrazioni potranno far oscillare le aliquote tra lo 0,2 e lo 0,6% per la cosiddetta “Prima Casa” e tra lo 0,46% e l’1,06% per gli altri immobili.
Potranno inoltre abbassare l’aliquota sino al 4 per mille (ipotesi molto remota, viste le situazioni finanziarie degli enti locali) per gli immobili locali o per gli immobili di proprietà di società giuridiche.

Prossima scadenza il 17 settembre, con il pagamento della seconda rata (per chi ha scelto la soluzione in tre rate), l’importo sarà equivalente alla prima rata.
Il 17 dicembre, saremo tutti chiamati al saldo dell’IMU sulla base di quanto già versato e di quanto decideranno Comuni e Stato di aumentare o diminuire le aliquote.

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