Pescara. Meglio il ponte del 1° maggio che le vacanze pasquali. Lo attesta un sondaggio condotto nei giorni scorsi, tra i propri associati, dalla Fab-Cna, secondo cui tra domani e martedì i luoghi di vacanza (in testa alla classifica di gradimento si piazza, nettamente il mare, seguito dalla campagna, dai parchi e dai siti d’arte) saranno affollati di gitanti.
Tuttavia, avverte il segretario regionale della Federazione autonoma dei balneatori, Cristiano Tomei, rispetto allo scorso anno la crescita è quasi impercettibile e si conferma la tendenza a contrarre la spesa per le ferie: confermando la tendenza degli ultimi anni, “il popolo dei vacanzieri dividerà i propri soggiorni, in questi quattro giorni di ponte, in non più di una notte fuori casa per nucleo familiare; in sostanza, una parte soggiornerà sabato e domenica, un’altra lunedì e martedì. Un numero inferiore potrà invece permettersi una vacanza in hotel con più notti”.
Il clima generale di austerità che contraddistingue lo stato dell’economia italiana, e a cui non si è sottratta la festività del 25 aprile, secondo l’indagine della Fab-Cna conferma la tendenza a “limare” i costi: per il soggiorno fuori porta di due giorni, la spesa media oscillerà tra i 150 e i 180 euro, comprensivi di pernottamento, colazione, pranzo e cena, meglio se nello stesso posto. “Torna insomma – continua Tomei -, grazie soprattutto all’influenza esercitata dalla presenza dei bambini, la tendenza delle famiglie a privilegiare la pensione completa, in modo da diminuire i costi”.
Il ponte del 1° maggio, secondo la ricerca della Fab-Cna, conferma infine la tendenza a sposare la ricerca della convenienza con quella della qualità e di servizi “personalizzati”: prevalgono, nella scelta, fattori quali la tipicità a tavola, il ritorno su luoghi già conosciuti e ritenuti confortevoli, a scapito della ricerca esasperata di nuove soluzioni non sperimentate. Dunque, perfino la dotazione di seggioloni, a tavola, per i bambini, lo spazio a disposizione per i passeggini, il servizio tradizionale a tavola, finisce per determinare il profilo della scelta.