E’ quanto dichiara Nicola Tullo, presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Abruzzo, alla vigilia della conferenza in programma domani, alle ore 10, nella Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo, che vedrà geologi, ingegneri, architetti e agronomi confrontarsi su questioni importanti come quella del dissesto idrogeologico in Abruzzo.
“In questa regione” spiega il consigliere nazionale dei geologi, Giorgio Di Bartolomeo “non c’è solo il rischio sismico ma anche quello idrogeologico. Eppure non abbiamo ancora un Servizio Geologico e Sismico che invece e’ già attivo in molte altre realtà italiane. Nel solo Abruzzo il Ministero dell’Ambiente ha censito oltre 178 comuni per circa 600 Kmq di aree complessive ‘a potenziale rischio idrogeologico piu’ elevato’. Questi dati assai indicativi dell’entità del fenomeno, sono peraltro ampiamente confermati dal Piano di Assetto Idrogeologico Regionale, il quale a sua volta evidenziava già nel 2008, soltanto per i dissesti da frana ed erosione, un numero complessivo pari a 16.666, estesi lungo ben 1.560 Kmq di superficie”.
Un appuntamento importante quello di Teramo che si svolgerà ad un anno dall’evento alluvionale e quasi a 3 anni dal terremoto che colpì l’Aquila. E domani in Abruzzo arriver anche Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi .
“I dati sul dissesto idrogeologico” ha detto Tullo “riportati dal Piano per l’Assetto Idrogeologico dei Bacini Abruzzesi e del Bacino Interregionale del Fiume Sangro, approvato nel 2008, sono eloquenti: 258 le località abitate instabili, l’85 per cento dei comuni Abruzzesi è a rischio frane, alluvioni ed erosioni. In termini percentuali oltre il 12 per cento del territorio regionale è interessato da dissesti”.
All’evento, organizzato dall’Ordine dei Geologi dell’Abruzzo, Ordine degli Architetti di Teramo, Ordine degli Ingegneri di Teramo, Ordine degli Agronomi, interverranno anche Valter Catarra, presidente della Provincia di Teramo, e Gianfranco Giuliante, assessore regionale alla Pianificazione del Territorio ed alla Protezione Civile.