“Quello a cui abbiamo assistito è l’ennesimo schiaffo ai diritti umani fondamentali”. Così l’on. Rita Bernardini, candidata Garante dei detenuti abruzzesi, e l’avv. Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia Giustizia e Libertà Abruzzo, hanno commentato in una nota congiunta il rinvio della nomina del Garante dei detenuti.
“Ancora una volta prevale la ragion di Stato sullo Stato di diritto. I detenuti abruzzesi si ritrovano privati di questa figura fondamentale, istituita ormai da quasi sei anni e mai nominata dalla Giunta. Quello che dispiace maggiormente, dal punto di vista umano e politico, è la strumentalizzazione della proposta di Marco Pannella proprio nella regione in cui è nato e che è caratterizzata dal reciproco affetto e senso di appartenenza che ha legato il leader storico del Partito Radicale alla sua terra per tutta la vita”, proseguono Bernardini e Di Nanna.
“Con la candidatura radicale Marco ha infatti offerto all’Abruzzo la possibilità di percorrere insieme un tratto di strada importante nella lotta per una visione della giustizia che si fondi sui diritti umani fondamentali, confluita nelle battaglie prioritarie per amnistia, indulto e riforma del sistema giudiziario. Siamo invece costretti a rilevare come si sia fatto uso di quella proposta unicamente per rinviare continuamente il dibattito, benché la candidata stessa da oltre un anno stia chiedendo al Consiglio di eleggere un Garante al di là del suo nome. E’ avvilente vedere come il Consiglio regionale, unendo le ragioni ai metodi partitocratici, stia calpestando tanto i diritti umani quanto la giustizia stessa”.