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Caso Lusi, l’inchiesta si allarga: Procura potrebbe sentire altri parlamentari

La procura di Roma sta valutando se ascoltare alcuni parlamentari che hanno fatto parte della Margherita, tra i quali Renzo Lusetti, Enzo Carra e tutti coloro che hanno firmato il ricorso al tribunale civile di Roma per impugnare la validità dei rendiconti riguardanti il periodo 2009-2010, come persone informate sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sull’ex tesoriere del partito Luigi Lusi. Tutti i documenti contabili della Margherita sono ora al vaglio dei pm titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto Alberto Caperna il sostituto Stefano Pesci, che stanno verificando se si siano ipotizzabili altre appropriazioni illecite di fondi sotto forma di rimborsi elettorali.

L’ipotesi degli inquirenti pare sia che l’ex tesoriere si appropriasse di somme di danaro confidando sull’omertà di colleghi che avrebbe potuto, in un qualche modo, eventualmente “ricattare”.
Mentre l’indagine va avanti l’avvocato di Lusi ha fatto sapere che il suo assistito non ha mai usufruito dello scudo fiscale per far rientrare in Italia i soldi della Margherita.
“Il senatore Lusi – ha detto l’avvocato Petrucci – ha detto tutto quello che c’era da dire ai magistrati. Ora corrono tante notizie che non corrispondono alla realtà, in particolare che ha usufruito della legge sullo scudo fiscale per far rientrare in Italia i soldi della Margherita o che abbia mai scritto una lettera alla senatrice Finocchiaro con la quale le preannuncia che avrebbero dovuto espellere diversi altri senatori del Pd”.
Nel frattempo Pd e Udc stringono i tempi per dare una risposta politica dopo lo choc del caso dei 13 milioni sottratti dall’ex tesoriere. “Anche su impulso dei presidenti di Camera e Senato si metta in rapida discussione e approvazione una legge di attuazione dell’articolo 49 della Costituzione”, quello relativo ai partiti politici, ha chiesto Pier Luigi Bersani, che stamattina ha incontrato Pier Ferdinando Casini. “Diamoci tempi strettissimi”, ha sottolineato il segretario del Pd. Lunedì si riunirà intanto la commissione di Garanzia del Pd per decidere quali provvedimenti adottare nei confronti dell’ex tesoriere della Margherita.
“Si deve procedere entro una settimana a fare una legge” sull’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, quello relativo ai partiti politici, ha aggiunto Pier Ferdinando Casini. “Il testo entro una settimana si può approvare in sede legislativa in commissione”, ha sottolineato il leader dell’Udc.

 

Fina contro il metodo Lusi e Marini. “Io ho combattuto il “metodo Lusi” qui in Abruzzo, denunciandolo, e ora non sopporto che si parli di un fulmine a ciel sereno, che si è abbattuto all’improvviso su di noi. L’utilizzo illimitato dei fondi della Margherita, al di là dei 13 milioni, era evidente a tanti. Adesso qualcuno cade dalle nuvole. Io non voglio far parte di questo coro”. Comincia così l’intervista che Michele Fina, 33 anni, ex segretario del Pd all’Aquila, ha rilasciato a  Marco Esposito per il sito dell’Espresso. L’interesse di Lusi, tesoriere della Margherita, fedelissimo di Rutelli, per l’Abruzzo nasce – improvviso – nel 2007, anno di fondazione delle Pd. Lo sbarco del senatore è di quelli che nella Marsica ancora ricordano. Rivendica da subito di essere originario del posto, poi ottiene, contro ogni regolamento e grazie alle pressioni del gruppo dirigente nazionale, di dar vita ad una propria lista per l’Assemblea Nazionale. Da queste parte ancora si racconta, stupiti, l’organizzazione faraonica che contraddistinse la lista di Lusi. Cene in ristoranti di lusso, convention con Francesco Rutelli, iniziative dispendiose, macchine blu, segretarie, assunzioni  “Una forza economica che da queste parti non si vede neanche per le elezioni nazionali”  raccontano in tanti. “Noi ci siamo battuti contro Lusi  sul  territorio per anni – continua Fina – un confronto/scontro che abbiamo sempre condotto in  assoluta  solitudine.  Coloro  che  potevano  vigilare  ed approfondire  hanno  avuto  un  atteggiamento  pilatesco ed oggi dovrebbero usare  parole  un  po’  meno  veementi  e  se  possibile  anche  un pizzico di autocritica.” E da Roma cosa le rispondevano alle vostre richieste di ‘controllo’? Venivate ascoltati? “Abbiamo denunciato diverse anomalie,  a  partire  dal  tesseramento  gonfiato,  ottenendo solo il commissariamento del partito più che una verifica approfondita”. Ma Franco Marini esponente di primo piano della Margherita che rapporti aveva con Lusi? “In Abruzzo nel Pd non avviene nulla senza che Marini lo ispiri o ne sia a conoscenza. Io ed altri siamo rimasti sulle nostre posizioni passando per estremisti. Sorprende quindi leggere oggi che il gruppo dirigente locale dica che nessuno si fidava di lui…”.