Le risorse saranno assegnate ai Comuni a seguito di emanazione di Avvisi Pubblici a valenza territoriale. I procedimenti amministrativi dei Comuni determineranno le risorse necessarie per soddisfare tutte le istanze risultate ammissibili. Gli Enti assegnatari dei fondi procederanno all’istruttoria e alla valutazione delle istanze presentate dalle famiglie, assegnando una quota di contributo calcolata in funzione della loro situazione Isee. La quota massima del contributo è di 1.500 euro a famiglia. Potranno comunque essere finanziate solo le spese, opportunamente documentate e riferite ai costi sostenuti dalla famiglia, per utenze domestiche relative all’abitazione di residenza, per i servizi scolastici, per le attività ludico-motorie e per le attività formative e culturali extrascolastiche.
“Rispetto al passato, in cui pure erano stati attivati interventi similari” ha commentato l’assessore alle Politiche sociali, Paolo Gatti “abbiamo cambiato radicalmente le modalità di questa iniziativa includendo anche le famiglie con tre figli, mentre prima si sostenevano solo quelle con quattro o più, abbiamo dato un ruolo maggiormente incisivo ai Comuni e scelto un percorso che andrà a premiare le amministrazioni più attente ai bisogni del proprio territorio. Riteniamo anche di aver attivato un sistema più equo, che ci porterà a dare un aiuto tangibile a tante famiglie per le spese di primaria necessità del nucleo stesso, e/o per i propri figli, quali quelle per le utenze domestiche e l’istruzione”.