“Qui da noi sappiamo bene cosa significhi aver paura di un terremoto, conosciamo le lacrime per le vite perse sotto le macerie, per le case che sono state abbandonate, per i centri popolosi ed ora ridotti a paesi, città e frazioni fantasma”, si legge nella missiva.
E’ stato chiesto aiuto al Pontefice perchè “la voce dei genitori si perde nei tanti proclami dei potenti e nelle loro promesse senza futuro”. E’ stato ribadito quanto siano costate le vittime del terremoto di L’Aquila, Amatrice e San Giuliano di Puglia dove tante giovani vite e quelle di tanti bambini sono state spezzate.
“Ogni mattina i nostri figli vengono lasciati nelle scuole di questo territorio, scuole dimenticate da 40 anni, dove i soldi sono stati utilizzati inutilmente – scrive l’Associazione Scuole Sicure Abruzzo -Italia – pensando all’estetica e non alla sicurezza dove l’uomo ha lucrato o si è disinteressato di quei luoghi che dovrebbero proteggere i nostri figli, di quelle stanze dove dovrebbero solo imparare, socializzare, sorridere e magari temere qualche interrogazione, avere le prime cotte, i primi migliori amici… I luoghi che sono per tutti un po’ magici quando si cresce e ci si volta a guardare il passato”.
“Luoghi dove oggi, in caso avvenga quanto previsto dalla Commissione Grandi Rischi una maestra deve cercare di tenere a bada le sue paure, quelle dei suoi alunni, e non può scegliere di prenderne in braccio 10 o 5 o pensare a portare in salvo il bambino disabile, il più indifeso della sua classe”.
L’associazione si appella a Papa Francesco perchè crede in lui, nella sua capacità di comunicatore, chiedendogli di “intercedere con i potenti del governo, gli unici che possono davvero aiutare a rendere le scuole luoghi sicuri, perchè il diritto allo studio non prevede il rischio”.
Da mesi i genitori e studenti stanno lavorando insieme per accedere ai dati che Comuni, Province e Regione possono e devono mettere a disposizione per capire la vera situazione degli edifici scolastici.
L’Associazione ha invitato il Papa a visitare l’Abruzzo “per conoscere la sua gente, i suoi bambini e mostrargli la terra tra le più belle d’italia, abbandonata e sofferente, che grida basta alla superficialità delle amministrazioni”.
‘Il 16 marzo c.m. abbiamo scritto una lettera al Presidente Mattarella, per portare la nostra RICHIESTA E PREGHIERA, far conoscere la nostra Associazione e l’intento operativo sul nostro territorio martoriato dal sisma 2009.
La nostra regione è una delle più belle d’Italia, bella dal punto di vista del patrimonio edilizio, culturale, artistico, terra di poeti e scrittori.
Borghi storici e natura incontaminata che purtroppo le istituzioni locali non hanno custodito negli anni ed ora è completamente abbandonata al suo destino.
L’Abruzzo sta pagando il caro prezzo dell’indifferenza e pressapochismo delle istituzioni.
Noi genitori abruzzesi vogliamo che i nostri ragazzi vivano la loro terra, senza essere costretti a dover andar via, che possano studiare, crescere e socializzare qui dove sono le loro radici, ognuno nella PROPRIA REALTA’ TERRITORIALE, in SCUOLE SICURE, con serenità loro e soprattutto nostra, responsabili della loro tutela e crescita.
La nostra speranza è che il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA, persona attenta e sensibile ai bisogni dei più piccoli, si faccia portavoce con noi delle nostre richieste, che SENSIBILIZZI LE AUTORITA’ E LE ISTITUZIONIaffinché non si spengano i riflettori sulla necessità di FARE PREVENZIONE E ADEGUARE SISMICAMENTE GLI EDIFICI SCOLASTICI.
NUOVE COSTRUZIONI SICURE PER I NOSTRI BAMBINI E RAGAZZI’.