“La riforma del Trasporto Pubblico Locale è una delle priorità da realizzare con urgenza in Abruzzo”. Ne sono convinti i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl ed Uil, secondo cui il riordino si fonda su tre principi: garantire il diritto alla mobilità a tutti i cittadini, migliorare la qualità dello sviluppo della regione con servizi più qualificati ai cittadini e alle imprese e garantire uno sviluppo del settore per migliorare la vivibilità delle città.
“Per realizzare questi obiettivi” aggiungono “sono necessari certezza delle risorse, ottimizzazione della spesa e del modello organizzativo e programmazione. Le difficoltà del quadro economico finanziario inducono a lavorare con più energia verso un sistema che riduce costi e acquisisce efficienza. Per questo è fondamentale dare attuazione alla costituzione del Fondo Unico Regionale sui Trasporti, già previsto nella Finanziaria regionale 2011. Nella stessa direzione va la recente legge regionale di Fusione delle tre aziende pubbliche regionali su gomma che al di là di ingenti risparmi ottenibili da economie di scala, persegue l’obiettivo di creare un soggetto imprenditoriale più forte, in grado di reggere la competizione europea nello svolgimento delle future gare per l’affidamento dei servizi. Per competere non bisogna spezzettare ma fare massa critica, guardare allo sviluppo, alla integrazione del settore e costruire un sistema integrato. Questo obiettivo dovrà essere completato anche per il ferro, attraverso la costituzione del consorzio Sangritana – Trenitalia, nella prospettiva di una azienda unica gomma-ferro. Nel frattempo il lavoro verso la riforma del TPL in Abruzzo deve necessariamente e con urgenza affrontare la definizione di due capisaldi fondamentali: la definizione dei Bacini di Traffico ed il Piano Triennale dei Servizi Minimi. Il presidente Chiodi insieme all’Assessore Morra dovranno garantire certezza dei tempi e degli strumenti a disposizione, ma anche fare chiarezza delle posizioni e delle azioni tendenti a bloccare o snaturare questo grande processo riformatore che l’Abruzzo aspetta da anni. L’iniziativa dell’Arpa di disdire unilateralmente i contratti aziendali mentre e’ stata varata la legge sull’Azienda Unica costituisce un atto di inaudita gravità, un ostacolo pretestuoso, che deve essere rimosso. Le nostre Federazioni sono consapevoli della necessità di pervenire ad un confronto per l’applicazione di un unico contratto nella costituenda nuova società senza oneri aggiuntivi, ma il confronto non si costruisce con atti unilaterali. Cosi come è necessario che la Regione apra un confronto col sistema delle imprese private, per delineare il piano industriale di riorganizzazione del settore e gli scenari degli assetti societari in vista delle gare e nella prospettiva del superamento dell’attuale frammentazione e nanismo aziendale. C’e’ infine la necessita che la Regione dia avvio all’importante e non eludibile confronto con province e comuni finora assenti nel confronto”.