Pescara. Introdurre, all’interno del sistema dei consultori familiari regionali, una nuova forma degli stessi ovvero il “consultorio familiare on line”. E’ il tema della proposta di legge presentata dal Consigliere Leandro Bracco.
I consultori familiari sono una tipologia di struttura sanitaria introdotta in Italia con la legge n. 405 del 29 luglio 1975 che hanno la finalità di offrire un sostegno alle famiglie o alle singole persone che a essi si rivolgono.
“Queste strutture sono organizzate e gestite dalle Regioni attraverso le Asl competenti per territorio – ha ricordato l’esponente di Sinistra italiana – con una serie di compiti ulteriormente ampliati dalla legge n. 194 del 22 maggio 1978 (norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza), che ha affidato a tali strutture la tutela e l’assistenza della donna in dolce attesa.
Inoltre, in tempi più recenti, anche la legge n. 40 del 19 febbraio 2004 in materia di procreazione medicalmente assistita ha devoluto ai consultori familiari ulteriori funzioni”. Tuttavia queste norme non esauriscono i compiti e le funzioni svolte in concreto dai consultori familiari, i quali sono strutture flessibili intimamente connesse con i bisogni del territorio nel quale svolgono la propria attività.
“Questa flessibilità – per Bracco – ha permesso a tali strutture di fornire servizi consultoriali in materia di prima infanzia, tutela dell’adolescenza, consulenze psicologiche e prevenzione e lotta alla violenza. Ovviamente lo svolgimento dei predetti compiti è affidato, all’interno dei consultori familiari, a figure professionali dell’area sanitaria, sociale ed educativa (assistenti sanitari e sociali, educatori, psicologi, ginecologi, ostetrici, infermieri professionali)”.
La Regione Abruzzo, con legge regionale 26.04.1978 n. 21, ha recepito la legge nazionale istituendo e disciplinando il funzionamento dei servizi consultoriali regionali, servizi che possono essere forniti sia da parte dei consultori familiari pubblici che da quelli privati gestiti da istituzioni ed enti con finalità sanitarie, sociali e assistenziali senza scopo di lucro. “Come è facilmente intuibile, i consultori familiari costituiscono un vero e proprio baluardo a tutela delle persone più deboli (donne in difficoltà, minori problematici, immigrati) teso a garantire a tutti il diritto alla salute”.
Pertanto l’iniziativa legislativa di Leandro Bracco “lungi dall’intaccare questo sistema che ha dato ottime prove di se stesso, vuole invece migliorarlo istituendo una nuova forma di servizio consultoriale: il consultorio familiare on line. Infatti la legge istitutiva dei consultori risale a più di quarant’anni fa e non tiene conto dello sviluppo delle nuove tecnologie (internet, mail, Facebook e altro) che nella società contemporanea, anche nell’ambito dei servizi di consulenza, la fanno da padroni”.
In sostanza la proposta di legge vuole istituire, accanto alle originarie forme di consulenza, un consultorio on line che permetta soprattutto ai giovani (tutti oggi connessi alla Rete) di ottenere consulenze e risposte in tempo reale, sempre fornite da personale professionale, sui temi molto sentiti dalle nuove generazioni quali contraccezione, sessualità responsabile, impotenza giovanile, problemi psicologici legati al sesso e su ogni tematica che possa interessare un minore.
Tale servizio però non sarà riservato solamente ai minorenni ma a tutte quelle persone che ne volessero usufruire. In conclusione, per Bracco “il consultorio on line ha due vantaggi che vanno posti in risalto, in quanto garantisce un anonimato assoluto e soprattutto non impone alla persona di recarsi fisicamente presso il consultorio stesso.
Infatti, l’accesso al consultorio diverrà necessario solo qualora il professionista ritenga non risolvibile il quesito che gli è stato posto mediante un semplice contatto telematico.
Tutto ciò si attuerà mediante la realizzazione di un progetto pilota nell’ambito del quale il dipartimento per la Salute e il Welfare della Regione Abruzzo provvederà a istituire e organizzare il nuovo servizio e a scegliere il consultorio familiare ove effettuare il progetto pilota medesimo”.