Ventidue voti favorevoli, diciotto contrari: si è conclusa così l’accesa seduta odierna del Consiglio Regionale, chiamato a votare la proposta di legge per l’abrogazione dei vitalizi, “privilegio” politico da sempre tra i più contestati. I Consiglieri hanno dunque deciso di rinviare tutto in Commissione, con i voti favorevoli di Pdl, Mpa e Rialzati Abruzzo e la netta contrarietà di Pd, Rifondazione Comunista, Verdi, Udc, Sel e Fli.
Assenti in aula il presidente Gianni Chiodi, gli assessori Giandonato Morra e Luigi De Fanis, e il consigliere del PdL, Nicola Argirò. La motivazione del rinvio in Commissione starebbe nella “inammissibilità” della proposta di legge, ma non si è fatta attendere la critica forte da parte delle opposizioni. Il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, definisce il rinvio in Commissione uno “schiaffo agli abruzzesi alle prese con la peggiore crisi economica del dopoguerra”.
Secondo Paolucci, “il centrodestra si assume le responsabilità di rifiutarsi di dare ai cittadini il diritto ad una risposta chiara alla sacrosanta esigenza di ridurre i privilegi della politica. Questa decisione assurda rischia di depotenziare persino la forza della riunione di domani a Palazzo Chigi: a Roma andrà un Abruzzo in profonda e costante crisi, ma il cui ceto politico di centrodestra non ha voluto affrontare una vera riforma dei costi strutturali della Regione, non ha voluto rinunciare ai propri privilegi, ha preferito scaricare sui cittadini tutti i costi della crisi. Il centrodestra ha dimostrato di fare solo propaganda: i loro privilegi sono intoccabili. Ma il Pd si batterà perché il vitalizio venga abolito”.
Ma per la prima volta, aggiunge il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale, Camillo D’Alessandro, “possiamo comprendere chiaramente da che parte si pone la maggioranza. Hanno dichiarato inammissibile una Legge già in vigore in Emilia Romagna, ma in Abruzzo accade anche questo. Mi chiedo: se la Legge è inammissibile perchè allora è stata discussa e rinviata in Commissione? Perchè in Commissione si e in Aula no? Il Presidente del Consiglio ha celebrato la sua ultima paganata, non è mai accaduto che su una proposta di Legge il parere dell’ufficio legislativo arrivasse lo stesso giorno della discussione in aula. Caso strano che avvenga proprio con Legge sui vitalizi. A riprova della mia tesi ho chiesto, invano, la motivazione dell’assenza di emendamenti che la correggessero per poi consentirne la votazione. Nella foga l’assessore Giuliante ha gravemente dichiarato la volontà delle opposizioni di accelerare su questo provvedimento solo a diritto pensionistico acquisito. Ricordo proprio a lui , che le opposizioni lavorano in questo senso da due anni, come provano le proposte presentate che puntualmente questa maggioranza boccia”.
Sulla questione interviene anche il capogruppo dell’IdV in Regione, Carlo Costantini, che punta il dito contro l’assessore Giuliante, il quale “ha accusato il centrosinistra di aver atteso il decorso dei 30 mesi utili alla maturazione del vitalizio, prima di presentare il primo progetto di legge per la sua soppressione”. Una affermazione “spudoratamente falsa” secondo Costantini. “Personalmente ho depositato, non 30 mesi dopo, ma pochi giorni dopo le elezioni del dicembre 2008, un progetto di legge per spazzare via il privilegio delle pensioni dei Consiglieri Regionali Abruzzesi. L’ho fatto dopo aver rinunciato, dimettendomi dalla Camera, anche alla pensione da parlamentare. L’ho fatto quando nessuno, tranne noi dell’Italia dei Valori, la riteneva una necessità. E non mi sono limitato a presentarlo. L’ho fatto chiamare in aula e l’ho ripresentato in forma di emendamento alle varie leggi finanziarie innumerevoli volte, ottenendo il voto favorevole del centrosinistra e quello contrario del centrodestra. Ora con questo, in un momento nuovo in cui tutti scoprono quello che noi sosteniamo da anni, non è che aspetti per me o per l’Italia dei Valori particolari riconoscimenti o, addirittura, gli applausi. Ma la verità sì. Ed oggi l’Assessore Giuliante ha calpestato la verità. Non siamo tutti uguali”.