Lo afferma in una nota Coldiretti Abruzzo.
Nelle ultime ore si e’ aggiunto anche l’allarme elettricità con numerosi Comuni senza luce con danni anche alle aziende agricole di trasformazione.
Da una indagine a livello nazionale risulta che le temperatura minime a gennaio sono risultate a livello nazionale inferiori di 2,3 gradi la media dopo che nell’ultima decade di dicembre erano state superiori di ben 1,8 gradi, con uno sbalzo del tutto anomalo di 4,1 gradi, secondo le elaborazioni su dati Ucea.
Un differenziale che e’ stato ancora piu’ elevato nelle zone colpite dal terremoto, con effetti sulla natura e sulla salute di uomini e animali. Il risultato soprattutto al centro sud, Abruzzo compreso, – ha aggiunto Coldiretti – sono coltivazioni decimate con interi raccolti di ortaggi invernali perduti, alcuni olivi abbattuti, anche animali deceduti, serre crollate con una pesante stima dei danni se si considerano anche le perdite commerciali dovute alle difficoltà di consegna del latte e degli altri prodotti che si sono salvati dal gelo, secondo il monitoraggio di Coldiretti.
In Abruzzo – evidenzia sempre Coldiretti – le consegne di ortaggi invernali sugli scaffali sono ridotte al minimo e in alcuni casi i trattori sono scesi in strada per togliere la neve e distribuire il sale contro il gelo e garantire la circolazione anche nelle campagne da dove partono le forniture alimentari di prodotti deperibili, ma la situazione resta comunque ancora difficile, aggravata dalla nuova intensa nevicata di questa notte che ha mandato letteralmente in tilt la viabilità di intere zone della regione oltre ai problemi scaturiti dalla mancanza di elettricità che, in numerosi Comuni, sta provocando numerose difficoltà alle aziende con impianti di trasformazione o di mungitura.
Per Coldiretti Abruzzo, “evitare l’isolamento delle strade di campagna e’ necessario per consentire le forniture quotidiane del latte che deve essere munto tutti i giorni ma anche per rifornire i mercati di verdure e ortaggi”.
Alcuni prodotti come bietole e spinaci, lattuga e cavoli, finocchi e carciofi sono disponibili in quantità ridotte sugli scaffali di quei negozi e dei supermercati che hanno aperto i battenti sfidando la situazione atmosferica.
“Inevitabili i rifessi alla vendita in una situazione in cui i prezzi degli ortaggi mediamente triplicano dal campo alla tavola – sottolinea Coldiretti Abruzzo – e gli effetti rischiano di protrarsi nel tempo per i danni strutturali causati alle piante da frutto o alle serre a causa del peso della neve.
Alcuni prodotti pero sono già raccolti da tempo come mele, pere e kiwi e non sono dunque giustificabili eventuali rincari mentre rialzi alla produzione dovuti all’aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta disponibilità di alcuni prodotti orticoli danneggiati dalle gelate non possono essere un alibi per speculazioni che danneggiano i produttori agricoli e i consumatori”.
Coldiretti lancia così un invito: vigilare che non vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali per giustificare aumenti non dovuti e per fare acquisti di qualità al giusto prezzo; verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, preferire le produzioni locali e privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori anche per aiutare in un momento di difficoltà l’agricoltura di vaste aree del Paese tra cui quella abruzzese.
Che ora dovrà fare i conti anche sugli ulteriori danni provocati dalla mancanza di elettricità.