Pescara. Anticipo d’inverno, dopo tanto caldo prolungato. Se fino ad oggi l’Abruzzo settembrino si è scoperto una lunga coda d’estate, improvvisamente le temperature sono scese fino a portare la neve sulle cime più alte della regione: Gran Sasso e Majella.
Ciabatte e canotte fino 18 settembre. Oggi, invece, gli abruzzesi si sono svegliati in autunno inoltrato: sulla costa, raffiche costanti di vento hanno tormentato il sonno già dalle prime ore del mattino per poi riprendere a metà pomeriggio, quando il cielo si è racchiuso tra le nubi nere, avvolte sulla città di Pescara come da una tromba d’aria permanente, mentre silenziosi e sparsi fulmini si stagliavano all’orizzonte. E mentre la riviera adriatica, salendo fino a Giulianova, veniva bagnata da pioggia e grandine, l’interno veniva battuto dalle temperature in picchiata.
Forse un record, il 19 settembre 2011 verrà ricordato a lungo come il giorno della neve di fine estate. Il brusco passaggio dal caldo al freddo ha fatto scendere i primi fiocchi: se sulla Majella si è vista la prima spolverata, o “incaciata”, come tradizione dialettale pretende, sul Gran Sasso si può parlare di vera e propria imbiancata. Quella che si è sparsa sotto i 2mila metri a Campo Imperatore in pochi minuti prima delle 18:00.
Fanno già festa per l’arrivo della “dama bianca” gli appasionati di sci e snowboard, che sulla pagina Facebook della community Snowpl Passolanciano già esultano per il ritorno della neve dopo la forzata pausa estiva.
Foto: Snowpl Passolanciano
Daniele Galli