“L’Uncem Abruzzo – prosegue Gasbarri – e i rappresentanti dei piccoli comuni montani associati hanno condiviso l’azione del governo regionale di riorganizzazione che aveva l’obiettivo di liberare risorse da destinare a investimenti, soprattutto nei territori dove maggiore è la necessità di interventi strutturali”. La riduzione da 19 ad 11 delle Comunità Montane abruzzesi ha permesso, secondo il rappresentante dell’Uncem, l’associazione di funzioni essenziali di un maggior numero di piccoli comuni, con una migliore qualità dei servizi.
“La montagna abruzzese può vere un ruolo determinante rispetto allo sviluppo economico regionale. Si pensi ai settori dell’energia e delle fonti rinnovabili, all’ambiente, alle risorse idriche e forestali, alla prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi, alla regimazione e manutenzione dei corsi d’acqua, alla tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo, all’agricoltura e forestazione”.
Per Gasbarri “è necessario passare con tempestività alla fase di rilancio della politica per la montagna, riavviando immediatamente l’esame della proposta di legge “Le politiche per lo sviluppo della montagna”, bloccata in 2a Commissione regionale”.
Contestualmente, per completare la riforma, è indispensabile il definitivo conferimento delle deleghe e lo stanziamento delle risorse necessarie al funzionamento.