Acerbo: ‘Scorrettezza istituzionale: chi paga le lettere? Sua zia?’
‘Decine di migliaia di abruzzesi stanno ricevendo in queste ore dalle Poste al loro indirizzo un depliant di propaganda per il Sì inviato dal Presidente della Regione D’Alfonso.
Con la ormai consueta scorrettezza istituzionale che lo contraddistingue non si capisce se il materiale propagandistico sia della Regione Abruzzo o una produzione privata del Presidente.
Il depliant rimanda a un sito istituzionale finanziato dalla Regione con il Piano di comunicazione istituzionale al cittadino 2014-2016.
Non si capisce se il depliant sia a spese della Regione o della celeberrima zia di D’Alfonso.
Ci pare di dubbia legittimità e legalità questo uso della comunicazione istituzionale per veicolare una campagna politica sul referendum costituzionale.
C’è da domandarsi poi chi fornisca e autorizzi l’uso di tutti questi indirizzi da parte del presidente D’Alfonso.
Confidiamo nell’effetto boomerang: se l’emblema della casta, il Presidente di Regione più pagato d’Italia, scrive chiedendo di votare Sì magari un cittadino capisce che qualcosa non va e vota NO.
P.S.: Molti cittadini si sono lamentati perché essendo la carta patinata troppo liscia non possono farne l’unico uso che riterrebbero utile’, conclude Maurizio Acerbo della segreteria nazionale PRC-Se
SINISTRA ITALIANA ABRUZZO: ‘D’Alfonso non può usare il suo ruolo istituzionale per fare propaganda elettorale’
‘In questi ultimi giorni di campagna elettorale pensiamo che il comportamento del presidente D’Alfonso sia al di fuori della correttezza del ruolo istituzionale che rappresenta.
Riteniamo sbagliata e fuori da ogni logica le pressioni esercitate nei giorni scorsi sui Sindaci, come pure le spedizioni di una lettera propagandistica referendaria agli abruzzesi firmandola con il proprio ruolo di presidente della Regione.
Come Sinistra Italiana riteniamo altamente scorretto questo modo di fare campagna elettorale, sintomo dell’affanno in cui versano i sostenitori del SÌ agli occhi degli abruzzesi’, si legge in una nota del gruppo.
“Sarà direttamente il Governatore D’Alfonso a spiegare in aula, in Consiglio regionale, con quali fondi sono stati pagati le migliaia di volantini inviati a tutti i capifamiglia abruzzesi a favore della campagna del ‘sì’ al Referendum del 4 dicembre prossimo e perché ha ritenuto possibile utilizzare a scopi politici-Pd il portale www.laregionedicelaregionefa.it, istituito solo ed esclusivamente per la comunicazione istituzionale, quindi pagato con fondi pubblici della Regione Abruzzo.
Sulla questione ho già presentato una interpellanza chiedendo lumi al Governo. La verità è che, come sempre, il Presidente ritiene di poter superare ogni limite pur di raggiungere il proprio target, mantenendo un atteggiamento spudorato e ‘scatenato’.
Lo stesso con cui ha contagiato l’intera compagine del Pd, tanto che, per il Comizio di domani in piazza della Repubblica, il sindaco Alessandrini ha anche disposto lo spegnimento delle telecamere che disciplinano l’ingresso su corso Vittorio Emanuele, autorizzando due ‘giorni’ scatenati in cui ognuno potrà fare quello che gli pare, purchè dentro le urne rispetti la promessa di voto. A questo punto cercheremo di approfondire la legittimità di tali operazioni elettorali”.
Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri autore dell’interpellanza.
“Il gigantismo megalomane del Governatore lo ha indotto in un nuovo clamoroso errore istituzionale sul quale però ora andremo fino in fondo – ha puntualizzato il Capogruppo Sospiri -.
Il 28 settembre scorso è stato pubblicato il Dpr di indizione del Referendum popolare sulla nostra Costituzione e, come previsto dalla legge, ‘dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e indispensabili per l’assolvimento delle proprie funzioni’, ricordando peraltro che dal 20 ottobre siamo anche in regime di par condicio.
Nonostante queste regole, poche ma chiare, i cittadini abruzzesi stanno ricevendo a casa in questi giorni un volantino-pieghevole firmato dal Presidente della Regione Abruzzo, dunque nella sua carica istituzionale, nel quale si fa una plateale e sfacciata campagna elettorale per una parte politica senza tener presente il regime di par condicio, ma soprattutto, cosa ancor più grave, utilizzando il portale www.laregionedicelaregionefa.it, istituito solo ed esclusivamente per la comunicazione istituzionale, quindi finanziato con i fondi della Regione Abruzzo.
A questo punto nella mia interpellanza chiedo direttamente al Presidente D’Alfonso se e con quali risorse regionali sia stato ideato, realizzato e spedito quel volantino-pieghevole. Non si illuda il Governatore che, passata la festa, gabbato il santo.
Sulla produzione e invio di quel materiale acquisiremo ogni documento valido, al fine di rivolgere lo stesso quesito alle Istituzioni competenti perché non sono accettabili tali defaillance da parte del Presidente, cadute determinate, sicuramente, dalla paura di perdere la sfida elettorale referendaria che, in cuor suo, lo vedrebbe già proiettato verso Roma senza passare dal via.
Evidentemente – ha ancora commentato il Capogruppo Sospiri – nell’invito rivolto ai sindaci nei giorni scorsi, dicendo loro ‘scatenatevi’, dunque di non risparmiare colpi pur di vincere, ha perso la bussola, come l’ha persa il suo discepolo Alessandrini che, per consentire il comizio di chiusura a Pescara del Governatore domani, ha immotivatamente previsto lo spegnimento delle telecamere che disciplinano e regolamentano il transito dei mezzi su corso Vittorio Emanuele, telecamere che servono a sanzionare chi non rispetta il senso unico di marcia in direzione sud-nord.
Francamente non comprendiamo le ragioni che domani trasformeranno Pescara in una casbah, un gran bazar, una sorta di ‘rompete le righe’ di quarantotto ore intollerabile da parte di un pubblico amministratore, peraltro per ragioni squisitamente politiche e sulle quali, ugualmente, andremo a fondo”.
LA LETTERA VIOLA LA LEGGE? IL M5S LO CHIEDE ALLA MAGISTRATURA
‘Ci vuole una lunga scuola per essere scorretto come il Premier Matteo Renzi, e il Presidente D’Alfonso è sulla buona strada, ma deve ancora “imparare”.
Infatti, Luciano D’Alfonso, probabilmente ispirato dalla lettera del suo capo Matteo Renzi agli italiani all’estero, ha mandato una brochure nelle case di tutti gli abruzzesi per pubblicizzare le ragioni del Sì. Ma a differenza di Matteo Renzi, il nostro Governatore D’Abruzzo, si è firmato come Presidente Della Regione Abruzzo e non semplicemente come Luciano D’Alfonso.
Quello che non ha tenuto in considerazione è che, ostentando la sua carica in un’operazione di questo genere nel corso della campagna referendaria, ha contravvenuto alle norme che disciplinano la stessa.
Infatti secondo la legge n 28 del 22 febbraio 2000 sulle disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante la campagna elettorali e referendarie, è dichiarato che i rappresentanti delle istituzioni non possono utilizzare la propria carica per fare propaganda, ma possono svolgerla solo a titolo personale.
Nell’articolo 9 della norma leggiamo “Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.
Ecco perché il Toscano, furbamente si è solo firmato Matteo Renzi, mentre il nostro Presidente è caduto nello stesso tranello di Narciso volendo sottolineare che lui è Luciano D’Alfonso il Presidente della Regione Abruzzo. Vanto che sembrerebbe contrario alla normativa.
“Abbiamo interpellato gli organi competenti tramite un esposto” commentano i portavoce abruzzesi del M5S “approfittare della propria carica in un momento cruciale per il Paese viola le normative vigenti e probabilmente anche l’etica politica”.
Come se non bastasse nella lettera in questione viene pubblicizzato il sito “La regione dice la Regione Fa” dominio istituzionale della Giunta. Questo probabilmente rappresenta un aggravante della normativa n 28 del 2000, anche su questo chiederemo che chi di dovere applichi i dovuti controlli” spiegano i 5 Stelle “e cercheremo di fare luce su chi ha finanziato questa operazione e con quali soldi.
Ci auguriamo che, per commettere un’azione, probabilmente illecita, non siano stati usati i soldi dei cittadini abruzzesi.
E’ abbastanza imbarazzante che chi spinge alla modifica della Costituzione faccia fatica a rispettare anche le normative che disciplinano la campagna referendaria”, hanno concluso i 5 Stelle abruzzesi.
Gli organi di controllo interpellati dal M5S sono due.
Magistratura e Agicom,quest’ultima tra l’altro, preposta a vigilare le violazioni effettuate in campagna elettorale e referendaria.
La replica di Catena (consigliere D’Alfonso): ‘M5S PENSI A SUE VICENDE PRIMA DI DARE LEZIONI DI CORRETTEZZA AGLI ALTRI’
‘Il crescente consenso attorno alla proposta di cambiamento delle istituzioni portata avanti dal Governo, dai comitati civici e dalle espressioni della cittadinanza attiva sta rendendo molto nervosi alcuni sostenitori del No.
In particolari gli esponenti di un Movimento, le cui recenti vicende consiglierebbero maggiore prudenza nel voler dare lezioni di correttezza istituzionale e moralità.
Il Presidente Luciano D’Alfonso offre volentieri la sua disponibilità a partecipare ai seminari che gli esponenti di tale movimento vorranno promuovere in materia di organizzazione delle campagne elettorali, sia come discente che come docente, avendo una qualche competenza in materia che metterà volentieri a disposizione anche dei consiglieri pentastellati, purché ci sia da parte loro la volontà di imparare.
Immagino tuttavia che gli stessi preferiranno come relatori i loro colleghi siciliani che hanno raccolto le firme per la presentazione delle liste di quella regione.
In attesa di tali autorevoli docenti, il Presidente D’Alfonso continuerà a seguire la scuola che gli ha consentito di non perdere mai un’elezione e di essere sempre suffragato dal consenso largo degli elettori, doppiando da ultimo i suoi diretti concorrenti nelle elezioni regionali del 2014.
Anche in questa campagna referendaria il Presidente Luciano D’Alfonso ha profuso tutto il suo impegno. Lo ha fatto convinto delle buone ragioni del cambiamento nella sua veste di militante e leader politico e altresì convinto che istituzioni più snelle, veloci, efficienti servano anche ai nostri territori. In particolare, delimitare con chiarezza ciò che fa lo Stato e ciò che fanno le Regioni, ed infine avere la possibilità di far contare l’Abruzzo nel nuovo Senato delle Regioni, aiuterà le nostre imprese e le nostre famiglie e ciò sarà nell’interesse di tutti gli abruzzesi.
La stagione del cambiamento che l’attuale Governo ha avviato proficuamente, da ultimo con lo sblocco del contratto del pubblico impiego dopo sette lunghi anni, che si affianca alla riforma “rivoluzionaria” della Pubblica Amministrazione, valorizzando capacità e competenze, merita di essere sostenuta.
Ed è quello che generosamente e correttamente il Presidente D’Alfonso sta facendo, con rispetto ed ammirazione verso il coraggio di osare di una nuova classe dirigente nazionale il cui patrimonio di risultati non può essere disperso’, ha replicato Andrea Catena, consigliere del Presidente D’Alfonso, ribattendo soprattutto a quanto dichiarato dal M5S.