“In un periodo di vacche magre, quando non ci sono i soldi neppure per garantire il minimo essenziale di assistenza sanitaria e quando più di un abruzzese su quattro è a rischio povertà, il nostro Governatore si fa furbo e, per scialacquare, le inventa tutte: persino la moltiplicazione dei pani e dei pesci, che se per il Padreterno servì a sfamare migliaia si persone, per Chiodi, invece, è utile esclusivamente a soddisfare le sue clientele e quelle dei suoi assessori”. La denuncia è del consigliere regionale IdV, Cesare D’Alessandro ricordando quando Chiodi parlava di ridurre i costi della politica.
Secondo il consigliere IdV “ogni assessore può assumere alcuni impiegati a chiamata diretta, senza concorso, ai sensi della Legge regionale n. 17 del 2001, approvata dal precedente Governo di centrodestra, a guida Pace. Non pago delle già grandi possibilità di spesa politica che gli vengono offerte per l’assunzione dei portaborse, Chiodi, nel mese di febbraio scorso, ha rimodulato e rimescolato le deleghe assessorili in modo che ognuno dei 10 assessori della sua Giunta avesse un ufficio con determinate deleghe a Pescara e un altro ufficio con deleghe diverse a L’Aquila. Conseguenza? Si raddoppiano i collaboratori amministrativi dall’esterno e aumentano le spese per la politica. Altro che risparmio! Chiodi è uno sciupone di denaro pubblico a favore delle clientele, mentre gli ammalati e gli utenti della sanità godono dei servizi ridotti ai minimi termini. E’ ora di smetterla con le menzogne e con i falsi risultati! Chiodi può assumere con i trucchi di legalità i suoi supporters, ma la luna di miele è finita da un pezzo perché gli abruzzesi non hanno l’anello al naso”.