E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza in Consiglio regionale d’Abruzzo, Mauro Febbo, in una nota con cui si rivolge al direttore generale della Regione Abruzzo, Cristina Gerardis.
“Spero che abbia acquistato e letto il quotidiano questa mattina. Un articolo spiega perfettamente la situazione
sull’utilizzo dei fondi comunitari al 30 settembre, nell’ambito della nuova programmazione 2014/2020. Sono davvero curioso di vedere – prosegue – come reagirà la dottoressa Gerardis che solo quattro giorni fa aveva dichiarato con assoluta convinzione che l’Abruzzo non era in ritardo sui fondi europei, accusandomi di fare confusione”.
“Rimaniamo ancora molto preoccupati, allarmati e sconcertati e per fare luce, e magari avere un vero cronoprogramma, su questa situazione che mette in pericolo le uniche risorse vere e rilevantissime a disposizione dell’economia regionale, convocherò in Commissione di Vigilanza, per la prossima seduta del 2 novembre, sia la dottoressa Gerardis sia Giovanni Savini (Capo dipartimento della Presidenza e rapporti con l’Europa), oltre al direttore del Dipartimento Agricoltura Antonio Di Paolo. Alla dottoressa Gerardis – conclude il consigliere di Fi – consiglierei di rileggere attentamente quello che scrive o le interviste che rilascia: ha certificato il disastro sull’emanazione dei bandi rinviando praticamente tutto al febbraio 2017 e se contabilizza le cifre indicate si accorgerà che non arriva al 5% del Fse, ma soprattutto che sul Fesr è a zero”.
“Il Povero Abruzzo è quello che abbiamo ereditato, con il blocco finanziario delle risorse sulla programmazione europea Fse 2007-2013, con la scarsa considerazione della Regione presso le istituzioni europee a causa delle censurate scelte in materia di Fondo sociale”.
Lo afferma il consigliere delegato Camillo D’Alessandro, rispondendo al consigliere Mauro Febbo sull’inchiesta apparsa oggi su il Sole 24 ore sulla programmazione delle regioni in materia di fondi strutturali.
L’inchiesta non tiene conto che l’Abruzzo sta gestendo ottimamente un “mini-por” di 32 milioni di euro di Garanzia Giovani, partendo da una situazione ereditata di zero centesimi di avanzamento della spesa, che ha permesso di posizionare la regione tra quelle più virtuose.
“L’attuale situazione – spiega Camillo D’Alessandro – è figlia del disastro ereditato dalla gestione Chiodi che il governo D’Alfonso ha dovuto raddrizzare presso le sedi europee. Per l’Abruzzo l’Europa aveva decretato il blocco delle somme per 37 milioni di euro, proprio perché veniva contestato il modus operandi sull’Fse 2007-2013.
A questo si aggiunge l’ulteriore azione che si è dovuta portare avanti sul Por Fse 2000-2006 per il quale era stato annunciato un taglio del 10% che è sceso della metà grazie al nostro lavoro. In questi due anni abbiamo ristabilito un rapporto, riparato i danni e iniziato a lavorare sulla nuova programmazione solo dopo che l’Unione europea ha riposizionato l’Abruzzo tra gli interlocutori affidabili e dunque in grado di gestirla”.
Ripristinati i corretti sistemi di relazione con l’Europa, la Regione Abruzzo ha già aperto la stagione dei bandi. “In questo senso, correttamente, nei giorni scorsi il direttore generale della Giunta regionale, Cristina Gerardis, nel rispondere pubblicamente ha indicato un dettagliato cronoprogramma sul quale si muoverà la pubblicazione dei bandi.
Quella risposta è anche la nostra. Se la direttrice generale verrà convocata in Commissione di Vigilanza, come preannunciato da Mauro Febbo, – aggiunge D’Alessandro – presenterà in quella sede in forma documentale un cronoprogramma da qui fino alla metà del 2017.
Mettiamo nero su bianco i risultati di un lavoro faticoso e poco visibile, realizzato negli ultimi due anni, quando in sede europea eravamo costretti a rincorrere le censure di Bruxelles legate alla passata gestione”.
Per il Fesr, invece, confermato che il primo bando in uscita sarà quello “ricerca e innovazione” per 15 milioni di euro. “Anche in questo caso – sottolinea D’Alessandro – si è operata una scelta in linea con la programmazione nazionale dello stesso genere.
Con imprenditori e sindacati si è deciso di far uscire il bando, peraltro pronto da settembre, solo dopo il bando nazionale di 30 milioni di euro pubblicato il 17 ottobre scorso, in modo da integrare gli interventi e non sovrapporli.
Questo modo di operare – conclude D’Alessandro – fa parte di una strategia ben definita che solo un governo conscio dei propri obiettivi politici, che si confronta con il territorio, può darsi”.
“Dopo essersi auto esaltato per la decisione del Governo nazionale che ha deciso di mettere 2 miliardi di euro in più sul fondo per la Sanità ma aver taciuto sulla decisione di ridurre i trasferimenti alla Regioni con un taglio di 2,7 miliardi, Camillo D’Alessandro prova a riprendere fiato e vigore con farneticazioni sui fondi europei”.
E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo che spiega come “su questo argomento, dopo gli interventi di Balducci e della dottoressa Gerardis, questa volta è il turno del risponditore ufficiale.
Le chiacchiere però stanno a zero perché i fatti sono altri come certificato dalle cifre incontrovertibili pubblicate dal Sole24 ore che confermano quanto denunciamo da mesi. I numeri purtroppo sono quelli e restano tali nonostante le improbabili giustificazioni di Camillo D’Alessandro: niente bandi e fondi spesi pari a 0 con il povero Abruzzo fermo al palo”.