L’obiettivo principale è quello di promuovere, presso le aziende presenti sul territorio, la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici e, al tempo stesso, di favorire la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) legate al temtorio regionale. “L’iniziativa – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Mauro Di Dalmazio – mira non soltanto alla rimozione dell’amianto ma si lega anche ai progetti di implementazione delle energie rinnovabili come il fotovoltaico. La logica di questo protocollo è quella di sensibilizzare istituzioni, operatori ed utenti sulla necessità di sostituire l’amianto presente sui tetti dei capannoni industriali ed agricoli con impianti ad energia solare nell’ambito del raggiungimento degli obiettivi europei del cosiddetto “20-20-20″, l’impegno a ridurre del 20 per cento le en1issioni di anidride carbonica entro il 2020 ed a raggiungere un pari incremento nell’utilizzo di fonti rinnovabili, ribadito recentemente con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci”. Nel frattempo è stata realizzata una mappatura della presenza di amianto sul tenitorio abruzzese dalla quale risulta una superficie complessiva di ben 9 milioni 597 mila 348 metri quadrati, dei quali 9 milioni 178 mila 173 relativi ad amianto in matrice friabile e 419 mila 175 relativi ad amianto in matrice compatta. Riguardo al programma regionale per la rimozione di piccoli quantitativi di amianto, derivanti da rifiuti e da materiale in opera, a maggio del 2010 è stato approvato uno specifico bando, scaduto alla fine dello scorso anno, che prevede fondi per 250 mila euro, per i quali hanno presentato istanza dodici comuni e trentotto privati cittadini. “Attualmente – ha aggiunto l’assessore – stiamo studiando la possibilità di rifinanziare il bando in questione o di riaprire i termini. Inoltre, intendiamo sostenere, attraverso meccanismi di premialità, l’attività di quelle realtà che proporranno progetti rivolti all’implernentazione delle energie rinnovabili. Quello di oggi è solo un primo step operativo ma rappresenta sicuramente un importante strumento che coinvolgerà al meglio i territori attraverso il pieno coinvolgimento delle organizzazioni di categoria”.