Pescara. “Un rapporto esemplare”: così il vicepresidente della Banca Europea degli Investimenti, Dario Scannapieco, ha definito l’accordo che lega la Regione Abruzzo alla più importante istituzione finanziaria europea illustrando l’accordo quadro per il sostegno a progetti presentati da piccole e medie imprese abruzzesi.
L’intesa, siglata poco più di un anno fa a Roma a Palazzo Chigi, alla presenza del presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, prevede un prestito da parte della BEI di 100 milioni di euro come provvista per gli Istituti intermediari che sono stati individuati nella Carichieti, nella Tercas e nella Banca Nazionale del Lavoro (BNL). Questi istituti bancari arricchiranno, poi, il plafond con risorse proprie per un ammontare equivalente a quello messo a disposizione dalla BEI. Per cui, complessivamente, sarà mobilitato un capitale di ben 200 milioni di euro.
Il presidente della Regione, Gianni Chiodi ha auspicato che “questa importante linea di sostegno alle piccole e medie imprese abruzzesi possa essere adeguatamente conosciuta e diffusa. Infatti, se questa misura dovesse trovare il “tiraggio” da parte dei beneficiari dei fondi, e cioè il sistema della imprese dovesse rilevare concreti vantaggi dall’operazione, la misura in questione potrebbe essere implementata e questo finirebbe, senza dubbio, per aprire scenari nuovi ed ulteriori con la BEI. Quindi, la collaborazione potrebbe andare ben oltre gli strumenti finanziari JESSICA e JEREMY che sono stati già da tempo attivati”.
Un rapporto, quello tra Regione Abruzzo e la BEI che, nato appena dopo il terremoto dell’Aquila di due anni fa, ha favorito una importante sinergia tra le due istituzioni che, come ha ricordato anche da Scannapieco, andrà sicuramente oltre questa specifica iniziativa. Determinante si è rivelato, a questo proposito, il ruolo della Regione nella fase attuativa dell’accordo che, da un lato, ha permesso di individuare gli Istituti bancari intermediari che andranno concretamente ad erogare i finanziamenti alle imprese e, dall’altro, è riuscita ad attivare una serie di incontri sul territorio con enti locali e altre istituzioni intermedie al fine di far conoscere i contenuti dell’intesa e le modalità di attuazione.
“L’obiettivo – ha spiegato Chiodi – è quello di costruire la competitività dell’Abruzzo del futuro attraverso investimenti cospicui nei settori della cosiddetta blu-economy piuttosto che in quelli più tradizionali. Il che significherebbe essere in grado di vendere i nostri prodotti ad un prezzo sufficientemente alto per sostenere il nostro welfare”. Il presidente della Regione ha, inoltre, sottolineato che “nonostante non si sia ancora usciti dalla crisi, acuita, in particolare, dal terremoto e dalle sofferenze del settore dell’automotive, il 2010 ha fatto registrare per l’Abruzzo indicatori positivi e comunque superiori alla media nazionale soprattutto in relazione all’export ad alla crescita del numero delle imprese”. In ogni caso, Chiodi ha assicurato che la Regione, anche in sede di comitato di monitoraggio dell’accordo, continuerà a svolgere il suo ruolo di stimolo nei confronti del sistema delle imprese. “Infatti – ha proseguito – se non si coglierà al volo questa occasione approfittando di prestiti a tassi fortemente agevolati, si rischia poi di incappare nella ripresa dell’inflazione che si annuncia tra un anno o al massimo un anno e mezzo”. Infine, il presidente della Regione, tra le iniziative in via di definizione con la BEI, è allo studio l’ipotesi di un prestito quadro per inizitive di efficienza energetica.