“Quello che sta accadendo in Giappone in queste ore impone a tutti una profonda riflessione. Il Paese asiatico è alle prese con uno dei terremoto più devastanti della sua storia. Un sisma dagli effetti inimmaginabili, un’intensità che si fa fatica a quantificare in violenza e temporalità”’. E’ quanto ha dichiarato il Commissario delegato per la Ricostruzione e presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, sugli ultimi drammatici eventi del Giappone.
”Noi che all’Aquila abbiamo vissuto il nostro grande sisma” aggiunge “pensavano forse, erroneamente, che la furia della natura non sarebbe potuta andare oltre. Ma di fronte a quella scossa di magnitudo 9 che ha interessato l’isola asiatica (oltre alle altre decine di assestamento, inferiori ma ugualmente forti) siamo rabbrividiti. Come dire la nostra paura moltiplicata in maniera esponenziale; ma non i nostri crolli, una città rasa al suolo, un patrimonio artistico e culturale in frantumi, un tessuto economico, sociale e produttivo compromessi”.
”Il Giappone non è L’Aquila” prosegue Chiodi “Lì vivono milioni di persone. Ecco perché dico che nella sua tragicità, il terremoto del Paese asiatico deve farci meditare. Tutti riconosciamo al Giappone una marcia in più. Le classi dirigenti sono lungimiranti e previdenti, la cultura della sicurezza è radicata e le professionalità sono impegnate a combattere le calamità e le avversità con l’ingegno”.
E per concludere, il governatore esprime “profonda vicinanza e solidarietà alla popolazione del Giappone”, facendosi portavoce del sentimento di tutti gli abruzzesi, ed in particolare di tutti gli aquilani ai quali il governo nipponico non ha fatto mancare il suo sostegno morale ma anche economico.