Secondo l’associazione, la Regione avrebbe “la responsabilità” dei 6.000 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica costruiti in zone altamente sismiche. Nel 1999 e nel 2003 sono stati “commissionati” due specifici studi sullo stato di sicurezza antisismica degli alloggi pubblici ATER e dei Comuni, effettuati dalle Società “Collabora Engineering” e “Abruzzo Engineering” per conto della Regione Abruzzo e della Protezione Civile Nazionale.
Il “rischio” per la stabilità degli edifici e per la sicurezza e la incolumità degli Inquilini ATER e delle Case Parcheggio dei Comuni sarebbe molto fondato, così come sarebbe fondata la preoccupazione che il problema venga “di nuovo” sottovalutato a livello politico, come in effetti sarebbe avvenuto, ancora una volta, in sede di approvazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011/2013 della Regione Abruzzo.
“Sembra che gli eventi storici e quanto accaduto il 6 aprile 2009 – ha scritto in una nota l’associazione – non abbia insegnato nulla alla classe politica e amministrativa in ambito regionale e locale, e nemmeno alla Protezione Civile, ai Comuni e agli enti strumentali quali sono le ATER. Sussiste la matematica certezza che gli edifici risparmiati dal sisma del 6 aprile non reggeranno in caso di nuove scosse e più ravvicinate”.
Il Mia Casa d’Abruzzo chiede al Consiglio Regionale di domani,martedì 22 febbraio, riunito a Pescara, uno “scatto di orgoglio repubblicano e di senso della propria alta funzione istituzionale”, approvando “in seduta permanente” un primo “Provvedimento di Legge Quadro” ed un “Atto di indirizzo” assumendosi tutte le proprie responsabilità. “Il tempo stringe – onclude la nota – e lo stato della ricostruzione, insieme al ripetersi di scosse sismiche, preoccupa fortemente”.