La quantificazione della Ria (Retribuzione di Anzianità) avvenuta con la L.R. 16/2008 è diventata oggetto di scontro tra Regione Abruzzo e dipendenti, dopo che quest’ultimi hanno fatto causa all’Ente per rivendicarne il pagamento.
“Abbiamo chiesto di procedere – hanno affermato i consiglieri del Pd – con la conciliazione in quanto la Regione rischia un maxi contenzioso che potrebbe metterla in ginocchio in quanto sono circa 800 (su un totale di 1.400) i dipendenti che hanno fatto causa all’Ente”.
Ricorsi che sono destinati ad andare avanti perché si basano su diritti acquisiti e la legge non li può bloccare. Ma il vero pericolo è che il mega contenzioso si può aggiungere ai numerosi già inoltrati ai danni della Regione che si ritroverebbe esposta a sborsare una somma importante di denaro qualora i lavoratori, che hanno chiesto risarcimenti milionari, dovessero avere ragione nelle sedi giudiziarie.
“Il rimedio a tale situazione – hanno spiegato i consiglieri del Pd – potrebbe essere nella mediazione sindacale e nella conciliazione, con la quale si potrebbe poi entrare nel merito e stabilire che a molti dipendenti la Ria non spetta”.
Da parte della maggioranza c’è quindi stata una sostanziale apertura dopo che è stato presentato un emendamento al disegno di legge regionale n.228/2010 recante “Misurazione e valutazione delle prestazioni delle strutture amministrative regionali” che prevede la salvaguardia della Ria per i soli provvedimenti relativi ai trattamenti economici di anzianità del personale regionale già adottati o in corso di adozione.